Napoli. Risultati choc dall’esame sul corpo dell’uomo ucciso sotto casa sua in viale Maria Cristina di Savoia a Chiaia. Almeno 35 coltellate, una trentina delle quali andate a segno, le altre attutite dai vestiti. Tanti sono stati i fendenti da cui è stato raggiunto l’ingegner Vittorio Materazzo, ucciso lunedì scorso a Napoli. E’ quanto è emerso dall’autopsia effettuata oggi nell’obitorio del Policlinico partenopeo. Sul cadavere dell’uomo sono state rinvenute alcune tracce biologiche prelevate dalla Polizia Scientifica che provvederà ad esaminarle nei prossimi giorni.
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Intanto l’unico indagato resta il fratello Luca. La polizia ha effettuato anche un perquisizione nella sua abitazione. L’uomo aveva vestiti e scarpe più larghe rispetto alla sua taglia, un particolare che ha insospettito gli inquirenti fin dal primo momento. Poi quei segni sulla mano sinistra, piccole ferite. A quanto pare il fratello minore della vittima non ha saputo fornire un alibi adeguato, provando a respingere le accuse. Una svolta potrebbe arrivare solo dalla prova del Dna: sangue, saliva, capelli e peli ritrovati sul cadavere di Vittorio Materazzo.