ROMA – Sul caso della morte della giovane Desirèe Mariottini è spuntato un quinto complice. Si tratta di un italiano, Marco Mancini, un romano di 36 anni incensurato.
Sarebbe stato lui a portare nel palazzo dell’orrore di via dei Lucani i farmaci e le altre sostanze utilizzate dal branco insieme al mix di metadone, eroina e crack, per stordire Desirée Mariottini.
Il 36enne è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile di Roma, incastrato dalle testimonianze di Muriel e Giovanna, che ne hanno parlato negli uffici degli inquirenti non sapendo di essere ascoltate.