“Non volevo ucciderlo, è stato un errore”. Sarebbero queste le parole pronunciate ai carabinieri di Aversa dal 17enne fermato per l’uccisione di Davide Carbisiero, il 20enne di Succivo colpito a morte nella notte della Domenica delle Palme, tra il 12 e il 13 aprile, in una sala slot di Cesa, nel Casertano.
Omicidio di Cesa, il killer 17enne: “Non volevo ucciderlo, è stato un errore”
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane avrebbe sparato un solo colpo di pistola che ha raggiunto la vittima alla giugulare, rivelandosi fatale. L’arma – una Beretta calibro 8 a salve modificata – è stata ritrovata grazie alle indicazioni fornite dallo stesso indagato. Il proiettile non sarebbe partito con l’intenzione di colpire, secondo quanto riferito dal minore, ma sarebbe stato frutto di un tragico incidente.

Il 17enne, studente delle scuole superiori residente a Castel Volturno ma domiciliato a Orta di Atella, si è presentato spontaneamente in caserma domenica e ha collaborato con le autorità. Negativo ai test tossicologici, ha raccontato di trovarsi in auto con un amico maggiorenne – anche lui ascoltato dagli investigatori – quando hanno notato l’auto di Davide Carbisiero davanti alla sala slot. Conoscendo la vittima, il minore sarebbe sceso per mostrargli la pistola che aveva con sé, ma durante la maneggiata sarebbe partito il colpo che ha colpito il 20enne alla gola.
Domani la convalida e l’autopsia
La Procura della Repubblica per i Minori di Napoli, con il Pubblico Ministero Francesco Regine, sta proseguendo le indagini per fare piena luce su quanto accaduto. Intanto, per domani sono fissati l’udienza di convalida del fermo e l’esame autoptico sul corpo della vittima. Il ragazzo si trova attualmente detenuto nel Centro di giustizia minorile di Viale Colli Aminei a Napoli. L’intera comunità resta scossa per l’accaduto, mentre emergono ancora dubbi e domande su una vicenda che ha spezzato una giovane vita e ne ha travolta un’altra.