Emergono nuovi particolari sull’efferato omicidio di Rosa Gigante, mamma di Donato De Caprio, famoso tiktoker e salumiere che ha lanciato lo slogan “con mollica o senza?”. Secondo il legale della famiglia della vittima, potrebbe esserci un complice. La presunta assassina, inoltre, era in cura presso un centro di igiene mentale.
Omicidio di Rosa Gigante, il movente legato alla posta
Secondo quanto ricostruito fino ad ora gli agenti della Polizia di Stato, il movente potrebbe essere legato ad un presunto furto di corrispondenza. La vittima, infatti, era convinta che l’assassina, Stefania Russolillo, 47 anni, le rubasse le bollette all’interno della buca delle lettere. Sarebbe stato questo, dunque, il motivo scatenante della lite poi sfociato in un terribile omicidio.
La 47enne ha raccontato nel corso del suo interrogatorio in Questura, anche se in modo frammentario, la dinamica di quanto accaduto nella mattinata di ieri 18 aprile: “Rosa mi ha aggredito, io mi sono solo difesa”.
La Russolillo in cura presso un centro di igiene mentale
Il corpo della vittima rinvenuto dagli inquirenti presentava segni di violenza e parziali bruciature, oltre che un cavo all’altezza del collo compatibile con un tentativo di strangolamento. Al momento non sono note le causa del decesso, bisognerà attendere i risultati dell’autopsia. Un altro elemento fondamentale scoperto dalla Polizia è che l’arrestata era in cura presso un centro di igiene mentale.
Ipotesi complice
Il legale della famiglia della vittima invece avanza dubbi sulla dinamica dell’omicidio. Secondo l’avvocato Hilarry Sedu potrebbe esserci un complice che potrebbe aver aiutato Stefania Russolillo a disfarsi del corpo della vittima: “Potrebbe esserci anche un’altra persona. Sarebbe stata quest’ultima ad aver utilizzato il liquido infiammabile usato per tentare di dare fuoco al corpo della 72enne.”