Al via il processo d’appello per l’omicidio di Giuseppe Dorice, il bimbo ucciso a bastonate nel 2019 a Cardito dall’ex compagno della madre della vittima. Tony Badre, condannato all’ergastolo perché ritenuto colpevole dell’omicidio di Giuseppe e del tentato omicidio di una delle due sorelline del piccolo, ha scritto una lettera ai giudici, affermando di aver ricevuto una pena troppo severa.
Processo d’appello per Tony Badre: la sua lettera ai giudici
L’imputato ha inviato una lettera, attraverso il suo avvocato, ai giudici della Corte d’appello, sostenendo di aver ricevuto un trattamento eccessivo e ritenendo anche ingiusta la pena dell’ergastolo, inflittagli in primo grado.
“Ho sempre ammesso le mie responsabilità per quello che ho fatto ma non so cosa è scattato nel mio cervello” ha scritto l’uomo, affermando di aver agito in preda a un raptus. Successivamente, si rivolge ai giudici: “Vorrei che lei possa giudicare in modo sereno: sono pronto a saldare il mio debito con la giustizia, ma un debito che deve essere giusto per le mie azioni”.
L’opinione del consigliere regionale Borrelli
“Nessuna lettera può e deve intenerire i giudici e l’opinione pubblica. Nessuno sconto di pena. Deve pagare a vita il suo gesto mostruoso” ha commentato il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Borrelli, convinto che i giudici non debbano lasciarsi suggestionare dalle parole di Tony Badre ma, anzi, punirlo severamente per il gesto atroce.
La nuova udienza
Prevista una nuova udienza: il ricorso in appello è stato presentato anche perché, per la Procura, la pena stabilita per la madre del piccolo è inadeguata e per niente commisurata alla condotta omissiva della donna che, quella domenica, non solo non impedì che suo figlio Giuseppe e la sorellina venissero pestati a sangue e bastonati con un manico di scopa, ma pare neppure si fosse preoccupata di chiamare tempestivamente i soccorsi.