ROMA. “Quando c’è stato il “botto”, ho capito subito che era uno sparo. Mi sono affacciato e ho visto un ragazzo steso in terra. Era solo“. Sono le parole di un testimone dell’omicidio di Luca Sacchi a Roma. Un uomo ha raccontato a Repubblica che dalla sua finestra, che affaccia sul punto in cui il 24enne è stato raggiunto da un proiettile alla testa, ha assistito a quanto accaduto subito dopo l’omicidio.
Anastasia, la fidanzata di Luca, secondo la sua ricostruzione sarebbe arrivata un minuto dopo lo sparo. “Mi sono affacciato, è passata una macchina grigia tipo Golf, una cinque porte, ha girato tra via Bartoloni e via Mommsen, e subito dopo ho visto il corpo di quel ragazzo per terra a faccia in su, con la mano destra aperta verso il cielo e la mano e il braccio sinistro verso terra”, afferma. “Sono corso a chiamare mia moglie, siamo tornati, ancora non c’era nessuno: sarà passato almeno un minuto”, continua. E la ragazza? “L’ho vista arrivare da via Bartoloni, non stava vicino a lui, non ho sentito strilli, non ho sentito urla per il furto di una borsa, non c’è stata nessuna colluttazione, non ci sono state botte, c’è stato solo lo sparo. Quando è arrivata si è messa a urlare, lo abbracciava, gli teneva la testa, lo tamponava, urlava disperata: ‘Chiamate l’ambulanza!’. Intanto si era avvicinato un tipo e diceva: ‘Respira, respira ancora, sta respirando. E’ vivo’. Dieci minuti ancora ed è arrivata l’ambulanza”.
Gli indiziati potevano commettere altri reati o darsi alla fuga. E’ quanto si legge sull’ordinanza di custodia cautelare del gip di Roma Corrado Cappiello per i due accusati dell’omicidio di Luca Sacchi. “La misura appare proporzionata all’entità dei gravissimi fatti”. “In ordine alle esigenze cautelari, deve osservarsi come sussista il concreto pericolo di commissione di ulteriori gravi delitti con uso di armi o altri mezzi di violenza personale da parte di entrambi gli indagati”. Lo sottolinea il gip di Roma Corrado Cappiello nell’ordinanza cautelare con la quale ha convalidato il fermo di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due 21enni indiziati dell’omicidio di Luca Sacchi, avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì davanti al John Cabot, pub in zona Appio, nella Capitale. Lo stesso giudice aggiunge che “le descritte esigenze cautelari possono essere adeguatamente soddisfatte solo con la custodia cautelare in carcere e non con diverse e meno affettive misure”. “La custodia cautelare in carcere – scrive ancora nelle 8 pagine di ordinanza cautelare – appare proporzionata all’entità dei gravissimi fatti. Inoltre va osservato che gli indagati cercarono di darsi alla fuga”.
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