Barra, condannato per camorra Francesco Pio Valda: prime condanne anche per amici e familiari

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Aveva appena compiuto 18 anni quando decise di creare un clan tutto suo. Francesco Pio Valda, giovane camorrista della periferia est di Napoli, avrebbe diretto la cosca Aprea-Valda tra il 2021 e l’inizio del 2023, gestendo traffici illeciti e seminando violenza sul territorio di Barra, quartiere est di Napoli. La sua ascesa, però, si è interrotta con l’arresto per il brutale omicidio di Francesco Pio Maimone, il pizzaiolo di Pianura assassinato in una notte di follia a Mergellina, per una banale lite per delle scarpe sporcate.

Condannato per camorra Francesco Pio Valda

Il diciottenne di Pianura con quella lite tra la gang di Barra e quella del rione Traiano non aveva nulla a che fare. Uno dei tre o quattro colpi di pistola esplosi nel  da Valda non gli ha però lasciato alcuna possibilità di scampo. Mentre il processo per quell’omicidio è ancora in corso, oggi è arrivata una prima raffica di condanne per i membri del clan, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, traffico di droga, spaccio, detenzione di armi ed esplosivi. La condanna più pesante è stata inflitta proprio a Francesco Pio Valda, riconosciuto capo della cosca: 15 anni e 4 mesi di reclusione.

Le altre condanne

Il giudice Leda Rossetti ha accolto in gran parte le richieste di condanna formulate dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Antonella Fratello, infliggendo pene anche alla cerchia di amici e familiari che avrebbero sostenuto il comando di Francesco Pio Valda.  Giuseppina Niglio, nonna del ras, è stata condannata a 9 anni e 2 mesi.  Antonio e Pasquale Saiz, vicini alla gestione della cosca, hanno ricevuto rispettivamente 9 anni e 4 mesi e 12 anni e 6 mesi.  Luigi Valda, fratello di Francesco Pio, è stato condannato a 11 anni. Giuseppina Valda, sorella del giovane boss, ha rimediato 9 anni e 4 mesi, stessa pena inflitta a Pasquale Ventimiglia. Salvatore Mancini, considerato uno degli uomini di fiducia del clan, è stato condannato a 4 anni, ma assolto dalle accuse di associazione mafiosa e detenzione di esplosivi. Emmanuel Aprea, emergente della camorra locale, ha ricevuto una pena di 4 anni e 4 mesi.

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