Omicidio Maiomone, il teste in aula: “Valda ci ha puntato la pistola contro”

Sette giorni esatti dopo l’ultima udienza, ieri mattina si è tenuto il processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, il diciottenne ucciso il 20 marzo 2023 da un proiettile vagante sul lungomare di Mergellina, davanti alla prima sezione della Corte d’Assise, presieduta dal giudice Cristiano.

Omicidio Maiomone, il teste in aula: “Valda ci ha puntato la pistola contro”

Durante l’udienza sono stati esaminati i quattro testimoni citati dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia, Antonella Fratello, che in aula hanno ricostruito le fasi di quella drammatica notte, scandendo i racconti con tanti “non ricordo”.

Tuttavia, uno dei testimoni ha dichiarato di aver visto il presunto assassino, Francesco Pio Valda, brandire una pistola: “Lo stavamo inseguendo dopo la lite, quando all’improvviso si è girato e ci ha puntato l’arma contro. Poco prima, mentre gli correvamo dietro, avevo sentito cinque colpi, ma in quel momento ci stava dando le spalle”. Questo significa che il teste non ha potuto identificare l’imputato come l’assassino.

Confermata la lite per un drink

Un altro testimone ha confermato invece l’inizio della lite: un drink versato sulle costose scarpe di Valda seguito da una rissa. Tutti e quattro i ragazzi si sono mostrati restii nel rispondere alle domande, costringendo più volte il pubblico ministero a sollevare contestazioni.

Uno dei testimoni ha inoltre raccontato il momento in cui ha prestato soccorso alla vittima: “Pio non c’entrava nulla con quella rissa, si trovava completamente da un’altra parte. Quando l’ho visto a terra ho provato a fargli la respirazione bocca a bocca e l’abbiamo caricato sulla macchina della polizia”.

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