Omicidio Nicola Notturno, sarebbero stati i caivanesi. Le indagini per il raid mortale dello scorso settembre in via Ghisleri avrebbero subito un’improvvisa accelerata. Nick ‘o chiatto, rampollo della famiglia scissionista, sarebbe entrato in giovanissima età negli affari illeciti e sarebbe stato punito per uno ‘sgarro’ ai boss del Parco Verde, il rione di edilizia popolare di Caivano che avrebbe preso il posto di Scampia nello spaccio di sostanze stupefacenti.
A quanto pare il giovane presunto ras del Lotto T/A avrebbe iniziato a riorganizzare lo spaccio nel territorio rimasto sotto il controllo del suo gruppo. Questo – come riporta Cronache di Napoli – lo avrebbe portato a prendere contatti con alcuni trafficanti della zona di Caivano, dove da diverso tempo si sarebbero stabiliti i cosiddetti ‘scappati’, ovvero gli affiliati agli Abete-Abbinante-Notturno costretti a lasciare Scampia dopo la ‘Terza Faida’. Tra questi i Ciccarelli, fedelissimi dei boss di Scampia ma con parentele importanti nella mala caivanese. Nicola Notturno avrebbe però tradito la fiducia nei rifornimenti di droga al suo gruppo, in particolare cocaina. La condanna a morte sarebbe stata emessa per un partita di droga non pagata ai suoi fornitori. Secondo gli investigatori, non si sarebbe trattato di un caso singolo. Notturno junior anche in altri casi non avrebbe onorato i patti. Il pentimento dello zio, Gennaro Notturno, sarebbe stato usato poi come pretesto.