E’ stata rigettata la richiesta di scarcerazione di Francesco Pio Valda, di recente trasferito dal carcere di Secondigliano a un altro penitenziario con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso.
Omicidio Pio a Mergellina, scontro tra bande: “Mi ha puntato pistola in faccia”
E’ lui – per i giudici – ad aver ucciso la notte dello scorso 20 marzo nei pressi degli Chalet di Mergellina Francesco Pio Maimone, pizzaiolo di barra estraneo alle dinamiche criminali.
A darne notizia è Il Mattino. Ad aggravare la sua posizione, è emersa anche un’altra testimonianza: quella di Antonio Grasso, altro esponente del gruppo del rione Traiano che si era contrapposto a quello dei ragazzi di Barra, capitanato dallo stesso Valda.
Il ragazzo ha raccontato ai giudici che, dopo l’esplosione dei colpi che avevano raggiunto al cuore Maimone, Valda gli avrebbe puntato la pistola in faccia a una distanza di 7 o 8 metri per poi scappare all’arrivo di un’auto guidata da due sue parenti.
Il racconto sembrerebbe combaciare anche con quanto emerso dagli accertamenti tecnico-balistici disposti dalla Procura. Il proiettile che ha ucciso l’incolpevole Maimone, secondo gli esperti, “non ha attraversato alcuna superficie prima di colpire” la vittima al petto.
Non sarebbe dunque credibile la testimonianza di un amico di Valda che ha raccontato di colpi sparati in aria e contro il finestrino di un’auto (mai rivenuta). Così non è stata finora ritrovata l’arma del delitto.
Valda – che con i magistrati si è avvalso della facoltà di non rispondere – poco dopo l’arresto aveva detto al garante dei detenuti Ciambriello di essere innocente e di aver sparato a salve.
Nell’appartamento del giovane sono state tuttavia trovate cartucce dello stesso calibro di quelle che hanno raggiunto il corpo di Francesco Pio Maimone e – sempre negli ultimi giorni – sono emerse intercettazioni in cui si sente Valda “allenarsi a sparare” proprio con una pistola di quel tipo.
Le telecamere
Le immagini delle telecamere di videosorveglianza quella notte hanno ripreso il 18enne, allontanarsi dal luogo della sparatoria, con un’andatura particolarmente rigida, innaturale, come se stesse appunto nascondendo la pistola, verso una Fiat 500 bianca, con due donne a bordo, due sue cugine.
Sempre dai video si vede Valda indicare alla ragazza alla guida la sua volontà di sedere sui sedili posteriori e poi passarle velocemente qualcosa. Un oggetto – come si legge dall’informativa della squadra mobile citata nell’ordinanza del Riesame – che, la ragazza avrebbe cercato di nascondere sotto i tappetini dell’auto e che – quasi certamente – corrisponde all’arma con la quale è stato ucciso Maimone.
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