Omicidio Ruggiero, la svolta di Guarente: “Adesso parlo io”

Ciro Guarente sarebbe pronto a parlare ed a chiarire alcuni punti ancora oscuri sull’omicidio di Vincenzo Ruggiero, per il quale è in carcere a Matera da quasi un anno. “Sono pronto a dire i nomi dei miei complici”, avrebbe annunciato il 36enne residente a Giugliano.

La svolta porterebbe arrivare dunque pochi giorni dopo l’avviso di conclusione delle indagini. Di recente sono state depositate le relazioni tecniche dei consulenti della Procura di Napoli nord e sono emersi ulteriori dettagli raccapriccianti: dai fuochi d’artificio fatti esplodere durante l’omicidio a colpi di pistola nell’abitazione di Aversa, fino al garage di Ponticelli dove la vittima è stata fatta a pezzi e le parti sepolte con il cemento sotto al pavimento. Adesso dovrà essere valutata la richieste di interrogatorio.

Una gelosia, quella per Heven Grimaldi – la trans che viveva con Vincenzo – che l’ha trasformato in un mostro. La difesa di Guarente intende far sì che l’indagato vuoti il sacco. E che faccia – come spiega Il Mattino – i nomi delle persone che lo aiutarono, oltre a Francesco De Turris di Ponticelli che gli avrebbe fornito l’arma. Alla vigilia di una richiesta di ergastolo, forse Guarente si è deciso a collaborare. Intanto la famiglia di Vincenzo Ruggiero attende ancora i funerali, non ancora autorizzati perché le autorità non sono ancora state in grado di ricomporre i resti del cadavere.

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