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Omicidio Ruggiero, l’orrore di Ponticelli: “Stiamo analizzando 50 sacchi”. La madre: “Almeno una degna sepoltura”

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E’ un giallo che presenta ancora diverse ombre quello di Vincenzo Ruggiero, il 25enne originario di Parete smembrato dopo essere stato ucciso a colpi di pistola e sepolto sotto il pavimento in un garage a Ponticelli. Per il delitto restano in carcere Ciro Guarente, assassino reo confesso, ed il presunto complice De Turris, accusato di aver contribuito all’occultamento del cadavere.

Non tutti i punti sono ancora chiari, però, nel racconto dell’orrore. Parti del corpo della vittima non sono state ancora ritrovate e la salma non è stata ancora restuita alla famiglia, che ora si batte per poter fare almeno il funerale a Vincenzo. “Si sentivano dei rumori. Di solito iniziavano intorno alle 2, alle 3 (di notte, ndr), fino alle 5.30,” racconta una donna residente nei pressi del garage alla trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”. La trasmissione di Mediaset ha ascoltato anche Alessandra Sansone, consulente della famiglia Ruggiero: “L’antropologo forense sta lavorando su 50 sacchi da analizzare, più o meno da 15-20 chili l’uno. All’appello mancano ancora la testa e l’avambraccio.”

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Maria Esposito, madre di Vincenzo Ruggiero, ha poi aggiunto: “Ci sono dei passaggi che mancano. Io vorrei sapere come è andata davvero la cosa. In modo che riusciamo a trovare quello che manca ancora di Vincenzo e posso dargli una degna sepoltura.” Continuano dunque le veririche degli inquirenti per ritrovare le parti mancanti di Vincenzo, a quanto pare ucciso dall’ex geloso di Heven Grimaldi, la trans di Aversa che condivideva l’appartemento con la vittima.

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