Contratti in scadenza, tredici operatori ecologici rischiano il posto. Erano stati assunti qualche anno fa con un contratto a tempo determinato, ma ora rischiano di rimanere senza lavoro. La vicenda potrebbe innescare una nuova querelle tra le organizzazioni sindacali, una parte dei lavoratori del cantiere di via Cupa del Cane e il Comune di Marano, ma soprattutto rischia di ripercuotersi sui cittadini. Le avvisaglie sembrano esserci proprio tutte. Sindacalisti e una parte degli operatori ecologici stanno esercitando non poche pressioni sull’azienda e sul Comune, con l’obiettivo di ottenere una proroga ai vecchi contratti. Un incontro tra le parti potrebbe avvenire nei prossimi giorni. “La forza lavoro è già insufficiente per le esigenze della nostra città – dicono alcuni operatori ecologici – Eravamo in 105, ma ora con i tagli in programma torneremo ad essere in 92: troppo pochi per poter coprire adeguatamente il servizio”.
La posizione dell’amministrazione comunale. “Pressioni” che l’amministrazione Liccardo non intende in alcun modo recepire: “Comprendiamo le legittime preoccupazioni dei lavoratori – spiega l’assessore all’Ambiente Gaetano Orlando – ma come Comune non possiamo in alcun modo accollarci ulteriori costi, né tantomeno farci carico di scelte compiute da altre amministrazioni. Il capitolato d’appalto inserito nel futuro bando per la raccolta dei rifiuti – aggiunge – prevede una pianta organica di 92 lavoratori”. Eventuali proroghe contrattuali potrebbero spianare la strada alla futura stabilizzazione dei lavoratori e avere, di conseguenza, effetti devastanti sulle già asfittiche casse comunali. L’attuale ditta, la Ecologica Falzarano, opera in regime di proroga da circa due anni. I lavoratori che rischiano di uscire di scena furono assunti qualche anno fa, ma con modalità e criteri definiti “clientelari” da numerose forze politiche.