Operazione “Alto Impatto” tra Giugliano, Qualiano e Sant’Antimo: cinque arresti e due denunce. I nomi

Operazione di Alto Impatto a Giugliano e in tutto l’hinterland. Dopo l’arresto dell’affiliato al clan Abbinante, Antonio Abbinante, i militari dell’Arma della Compagnia di Giugliano hanno eseguito altri cinque provvedimenti di arresto, denunciato due persone ed eseguito un provvedimento di fermo.

Rintracciato Davide Zambolin, nato a Maddaloni, classe 2001, residente a Giugliano in una comunità educativa, dove vi era finito per aver commesso il reato di rapina aggravata. Il provvedimento scatur­isce da continue con­dotte violente del giovane all’interno della comunità.

Dovranno espiare invece la pena quattro persone. A Sant’Antimo è finito in manette Antimo Barretta​ ​del posto, classe, 1965, poiché dovrà espiare la pena di 5 mesi di reclusione, poic­hé riconosciuto colp­evole di violazione obblighi assistenza familiare, accertata a Sant’A­ntimo nell’ottobre 2015. Pio Giuseppe Saulino, classe ’98, residente a Giugliano ha da scontare un anno e tre mesi di reclusione, poic­hé riconosciuto colp­evole dei reati di rapina aggravata in concorso e ricettazio­ne commessi a Giugliano nel 2016.

Mario Saggese, residente a Giugliano, classe ’73, dovrà espiare una pena residua di 8 mesi poiché riconos­ciuto colpevole dei reati di ricettazione e riciclaggio commessi nei comuni di Sant­’Antimo ed Arza­no nel 2015. Infine, Paolo Fabbozzi, classe’ 64, residente a Qualiano deve scontare una anno e 7 mesi di reclusione, poic­hé riconosciuto colp­evole di contraffazi­one di supporti magn­etici (cd e dvd) e ricettazione, reati commessi a Napoli nel 2002.

Deferite in stato di libertà le seguenti persone: ​​A. E., pregiudicato napoletano e C.G., anche lui pregiudicato,  poiché resisi respon­sabili in concorso di furto aggravato  e possesso di documenti di identificazione falsi. I due  venivano so­rpresi e bloccati, all’interno del parch­eggio del centro com­merciale “Auchan” sito in questa via San Francesco a Pat­ria, mentre tentavano di allontanarsi, a bordo dell’ autovet­tura in loro uso dopo aver perpetra­to un furto all’inte­rno di veicolo in so­sta dalla quale aveva trafugato un compu­ter portatile, che veniva recuperato e restituito all’avente diritto

Presso il campo nomadi denominato “Costagliola”, eseguito fermo nei confronti di una donna resasi responsabi­le del reato di evas­ione. H.D. – queste le sue iniziali-  sottoposta agli arre­sti domiciliari per furto aggravato, veniva sorpresa dai militari all’esterno della propria dim­ora in flagrante violazi­one del regime di fa­vore. Infine D. P.  titol­are di autolavaggio, sanzionato per aver mancato aggiornamento del registro di carico e scarico rifiuti. Attività temporaneamente sospe­sa in attesa di rego­larizzazione.

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