Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris è stato ospite della rassegna “Pretesti per parlarne” del collettivo politico – culturale Città Visibile, di Orta di Atella. All’incontro ha preso parte anche Eleonora De Majo, consigliera comunale del capoluogo campano, Vincenzo Tosti, portavoce di Città Visibile, e Giovanni Salomone, membro del collettivo ortese. Come si evince dal nome, la rassegna ha lo scopo di trovare degli spunti per trattare temi legati al territorio. Il primo cittadino partenopeo è tornato su alcuni risultati ottenuti dalla sua giunta su argomenti caldi, sottolineando la sua fedeltà alla Costituzione, e ha sposato in pieno la causa del collettivo di Tosti: “Se decidete di portare avanti una battaglia per Orta di Atella, individuando persone competenti, completamente svincolate dalle dinamiche criminali, e innamorate della loro terra, avrete di sicuro tutto il mio appoggio” – le parole di Luigi De Magistris.
Sulla stessa linea anche Eleonora De Majo, che ha posto l’accento sulla necessità di ribellarsi per costruire una città nuova, a disposizione del cittadino: “Le città ribelli sono quelle che hanno il coraggio di liberarsi di una classe dirigente corrotta. I cittadini devono trovare la forza di riprendersi ciò che gli spetta di diritto, di riappropriarsi dei propri spazi. Le prossime elezioni siano un momento di protagonismo collettivo, con le componenti sane della società pronte a mettersi in gioco e a decidere da che parte andare”.
Vincenzo Tosti, a nome del collettivo Città Visibile, ha invece lanciato la sfida alle altre forze politiche: “È giunto il momento di prendere in mano le sorti della nostra città. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare chi ha distrutto il nostro territorio; non possiamo dimenticare i loro volti. Il messaggio che arriva chiaro da questa serata è che il tempo degli affari è finito. Dobbiamo ripartire dai cittadini, dalla loro voglia di rimboccarsi le maniche e costruire una città nuova, ribelle, visibile. Una comunità in grado di fare rete e di riprendersi ciò che gli appartiene. È necessario ripartire dai servizi, dalle giovani generazioni, dalla cultura. È impensabile per una città antica come la nostra, con la sua storia millenaria, non avere una biblioteca comunale, non avere degli spazi formativi per i nostri ragazzi. Altra priorità deve anche essere il funzionamento della macchina comunale. Il palazzo deve tornare ad essere il luogo dove tutti i cittadini possono sentirsi a casa, un’istituzione che cammina fianco a fianco con la sua gente e che lavora per la comunità”.
Stefano Maria Mormile