“Erano brave persone, tranquille senza problemi. Non mi ha mai parlato di nulla o di problemi familiari”. A parlare, a poche ore dalla strage familiare di Orta, è Marco, fidanzato di Valentina, la figlia più grande uccisa da Ciro Curcelli.
“Eravamo fidanzati da un anno e sette mesi – racconta il giovane all’Ansa. – Quando Valentina aveva problemi, io ero al suo fianco per affrontarli e rimaneva sempre con il sorriso”. Marco non conosceva i genitori della diciottenne ma ha raccontato di sapere che, appunto, non avevano problemi familiari. Ha raccontato anche che ogni tanto quando usciva dal catechismo vedeva Miriana, la figlia piccola di dodici anni uccisa insieme alla madre e alla sorella.
Anche per i vicini la famiglia Curcelli era apparentemente tranquilla e serena. Una donna che abita al terzo piano dello stabile di Orta Nova dove nella notte l’agente di polizia penitenziaria ha ucciso la moglie e le figlie e poi si è suicidato ha raccontato ad alcuni cronisti che lui stravedeva per la moglie e le figlie e anche per un altro figlio, Antonio, un ventiseienne che lavora a Ravenna. “Non abbiamo sentito né un litigio, né un grido. Mio figlio ha sentito un colpo ma non pensavamo fosse un colpo di pistola. L’unica cosa che ho notato è che ultimamente lui era un po’ depresso. Stava un po’ tra le nuvole. Lui stravedeva per la moglie e le figlie e anche per l’altro figlio che lavora a Ravenna e che è arrivato in mattinata”, ha raccontato la vicina di casa delle vittime. “Erano bravissime persone – ha aggiunto – Le conoscevo da anni. Ogni tanto lei si arrabbiava con le figlie. Ma sono cose normali che fanno tutte le mamme”.