Logoteleclubitalia

Ottaviano, il dramma di Enzo: rientrato dalla Cig ha trovato la morte in fabbrica

vincenzo lanza ottaviano
Banner Union2 Sito
Banner Union Sito

“Molto più di un caporeparto, un punto di riferimento per tutti”. Lo ricordano così i colleghi di Vincenzo Lanza, il 55enne morto a seguito dell’esplosione in fabbrica a Ottaviano.

Come riporta Il Mattino, Vincenzo faceva l’operaio in Adler, l’azienda per cui lavorava, da venti anni. Conosceva a menadito la fabbrica, i suoi macchinari e i meccanismi di produzione. Era addetto alla macchina schiumatrice, ma da caporeparto controllava spesso che tutto andasse per il verso giusto. E proprio per questo motivo era il punto di riferimento per molti colleghi.

Vincenzo era in cassa integrazione

L’emergenza sanitaria aveva costretto l’Adler, azienda di Paolo Scudieri, a chiudere i battenti come tante altre fabbriche. Lunedì e ieri l’azienda aveva riaperto: si lavorava a ritmi sostenuti e non tutti operai erano rientrati al lavoro. Vincenzo era fermo fino a quel maledetto giorno, in cassa integrazione, come molti suoi colleghi operai.

Md Topo Banner 1920x300 Desk Sito

L’esplosione in fabbrica

Quando si è verificata l’incendio in fabbrica, il 55enne non era solo: altri due operai che erano con lui sono rimasti feriti. Uno è ricoverato all’ospedale di Nola, l’altro invece è stato trasferito al Cardarelli di Napoli. Sono entrambi più giovani di Vincenzo, uno di loro, Giuseppe Santi, di Ottaviano, è in condizioni molto gravi. L’altro dovrebbe cavarsela. Per Vincenzo, invece, non c’è stato niente da fare.

Il 55enne lascia due figli maschi, uno di 24 anni e l’altro di 19 anni. Il secondo, promessa del calcio, rappresentava un sogno per Vincenzo: quello di vederlo realizzato come calciatore del Napoli, la squadra di cui era molto tifoso. Intanto, un’inchiesta è stata aperta dalla procura della Repubblica di Nola con l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

 

 

 

Banner Union2 Sito
Banner Union Sito

Ti potrebbe interessare

Torna in alto