Palermo, le mani della Mafia su voti e racket: otto arresti in mattinata. I nomi

Blitz contro Cosa Nostra a Misilmeri, in provincia di Palermo. Ben otto gli arresti messi a segno dai Carabinieri del Comando provinciale di Palermo nell’ambito dell’operazione “Cassandra”. I militari hanno eseguito un’ordinanza cautelare del gip Guglielmo Nicastro su richiesta della DIA palermitana.

Misilmeri (Palermo), operazione anti-mafia: 8 arresti. I nomi

A finire in manette Salvatore Sciarabba, 69 anni, Giuseppe Bonanno detto Andrea, 60 anni, Stefano Casella, 41 anni. Ai domiciliari per altra causa finisce in carcere Carlo Noto, 54 anni. Si aprono le porte della galera anche per Claudio Nocilla, 45 anni e Alessandro Imparato, 43 anni. Ai domiciliari, Giuseppe Rizzo, 71 anni, Giuseppe Contorno, 71 anni. Non luogo a procedere per la richiesta di arresto di Vincenzo Sucato morto per il Covid il 2 aprile di quest’anno a 76 anni recluso nel carcere di Bologna.

Gli indagati sono ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale.

L’indagine ha permesso di ricostruire le attività del mandamento mafioso di Misilmeri-Belmonte Mezzagno. In particolare gli inquirenti hanno accertato la gestione degli affari illeciti nella zona. Documentati alcuni episodi estorisivi, tra i quali la richiesta di 12 mila euro ai danni di una ditta edile, impegnata nei lavori di costruzione di una palazzina a Misilmeri, messa in atto a da Sciarabba, Giuseppe Bonanno e l’anziano Vincenzo Sucato.

Le mani sulla politica

Il mandamento ha cercato inoltre di infiltrarsi nell’amministrazione comunale. In particolare, Nocilla proponeva al reggente del mandamento di supportare, con largo anticipo, una persona di loro fiducia da porre a capo di una lista civica, slegata dalle logiche di partito, costituita da persone appositamente selezionate, capace di indirizzare le scelte dell’amministrazione in favore della consorteria.

La proposta incontrava l’accoglimento di Sciarabba che, però, invitava il proprio interlocutore a riparlarne più avanti, visto che mancavano ancora tre anni alle elezioni comunali del 2020. Tale proposito non si è poi concretizzato grazie al fermo d’indiziato di delitto eseguito a loro carico nel dicembre 2018 (operazione “Cupola 2.0).

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