91 arresti messi a segno contro il clan Fontana di Palermo (i nomi in basso). Questa mattina le Fiamme Gialle hanno eseguito un blitz in tutta Italia. A finire in manette gli eredi dello storico clan dei Fontana che anni fa si erano trasferiti in Lombardia dove gestivano il business della vendita del caffè. Nell’ambito dell’operazione, i militari della Guardia di Finanza hanno anche eseguito sequestri per 15 milioni di euro.
Palermo, colpo alla mafia: 91 arresti. I nomi
Sulla cosca dell’Acquasanta già Giovanni Falcone, aveva indagato negli anni Ottanta, in piena guerra di mafia. In carcere questa mattina gli eredi del capoclan Stefano Fontana: i fratelli Gaetano (44 anni), Giovanni (42 anni) e Angelo Fontana (40 anni), e i figli di Stefano Fontana, ritenuto uno dei fedelissimi del capomafia Totò Riina. Arrestata anche la figlia del boss dell’Acquasanta, Rita, e la moglie, Angela Teresi. Gli eredi dei Fontana si erano trasferiti in Lombardia dove gestivano degli investimenti delle cosche mafiose, in particolare nella torrefazione.
L’operazione è avvenuta tra Milano e Palermo, ma ha riguardato anche altre regioni, come le Marche, la Campania, la Toscana, la Liguria e l’Emilia Romagna. Le Fiamme Gialle hanno dispiegato 500 uomini, con l’appoggio di un mezzo aereo e di unità cinofile addestrate per la ricerca di armi, stupefacenti e valuta. I militari hanno così dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare e sequestro preventivo, emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.
Nel mirino è finito anche Daniele Santoianni, l’ex broker di una società fallita che si era reinventato concorrente del Grande fratello 10: sarebbe parte di un ingranaggio importante della grande macchina di riciclaggio architettata fra Palermo e Milano dai rampolli del clan Fontana.
Tra i pm che hanno coordinato la maxi inchiesta anche Roberto Tartaglia, il nuovo vicecapo del Dap. L’indagine, molto complessa, è stata coordinata dal Procuratore capo di Palermo, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise, Dario Scaletta e, appunto, dall’ormai ex pm della Dda di Palermo, Roberto Tartaglia, oggi il numero due del Dap.
Tutti i nomi degli arrestati
In carcere finiscono: Pietro Abbagnato, Fabrizio Basile, Giulio Biondo, Filippo Canfarotta, Fabio Chiarello, Andrea Ciampallari, Salvatore Ciampallari, Salvatore Ciancio, Letizia Cinà, Paolo Remo Cotini, Gianpiero D’Astolfi, Danilo D’Ignoti, Lorenzo Di Salvo, Giovanni Di Vincenzo; Francesco, Francesco Pio, Giovanni e Michele Ferrante; Angelo, Gaetano, Giovanni e Rita Fontana; Nunzio Gambino, Salvatore Giglio, Roberto Giuffrida, Ivan Gulotta, Roberto Gulotta, Giovanni Mamone, Giulio Mutolo, Sergio Napolitano, Domenico Onorato, Santino Pace, Domenico Passarello, Emilia Passarello, Giuseppe Patuzzo, Gaetano Pensavecchia, Luigi Pensavecchia, Getano Pilo, Michela Radogna, Liborio Sciacca, Giuseppe Scrima, Giuseppe Spallina, Angela Teresi, Domenico Zanca, Francesco Charles Fabio, Filippo Lo Bianco.
Vanno agli arresti domiciliari: Cristian Ammirata, Antonino Arnone, Lorenzo Badalamenti, Salvatore Badalamenti, Salvatore Barrale, Tommaso Bassi, Antonino Bonura, Cosimo Cangelosi, Antonino Conticelli, Alessandro De Martin, Tommaso Di Lorenzo, Antonino Di Vincenzo, Leonardo Distasio, Giuseppe Gambino, Tommaso Gambino, Giovanni Giannusa, Domenico La Mattina, Ivan Martorana, Davide Matassa, Gerardo Orvieto Guagliardo, Mauro Parussati, Raffaele Pensavecchia, Domenico Pitti, Giuseppe Davide Pizzo, Massimiliano Regge, Carmelo Rubino, Roberto Russello, Rosolino Ruvolo, Giuseppe Salamone, Alessio Salerno, Alessio Sardisco, Giuseppe Scrima, Marco Spina, Pasquale Tantillo, Massimo Tarantino, Giuseppe Bruno Todaro, Nicolò Bruno Todaro, Elvis Vessicchelli, Francesca Zaami, Pietro Leonardo Cotini, Laura Fabio, Vittorio Stanislao Pontieri, Daniele Santoianni, Riccardo Colombo.