Palermo, si scontra con auto della polizia: Dario Farrauto muore a 30 anni

E’ ancora sotto choc la città di Palermo per la morte del 30enne Dario Farrauto, deceduto in un incidente stradale avvenuto intorno alle due di notte tra l’8 e il 9 giugno tra via Dante e via Sammartino, nel centro della città. Secondo i primi rilievi effettuati dagli agenti della polizia municipale, il trentenne era insieme con un amico in sella a una Vespa che si è scontrata con una volante della polizia di Stato.

Farrauto, che gestiva il Modcafé, uno dei locali più gettonati della movida palermitana, in via Bara all’Olivella, è morto sul colpo. L’amico, 29 anni, è rimasto gravemente ferito. Soccorso dai poliziotti, è stato trasportato all’ospedale Civico, dove è stato sottoposto a un delicato intervento maxillo-facciale. Nell’impatto ha subìto anche la frattura a un femore. Non è in pericolo di vita. Entrambi indossavano il casco protettivo.

I rilievi sono stati eseguiti dai poliziotti municipali della sezione Infortunistica che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dello scontro, anche grazie alle immagini registrate dalla telecamera di una farmacia vicina. A quanto emerge dalle testimonianze, l’Alfa 159 della polizia proveniva da via Dante, lo scooter invece da via Sammartino. All’incrocio il violento impatto.

Secondo i vigili dell’Infortunistica, a quell’ora il semaforo era regolarmente in funzione. E’ probabile dunque che uno dei due mezzi sia passato col rosso. La salma di Farrauto è stato portata all’istituto di Medicina legale del Policlinico per l’autopsia, disposta dalla pm Alessia Sinatra. Il poliziotto che era alla guida della volante è stato indagato per “omicidio colposo”.

“Ho sentito il boato e quando mi sono affacciato c’era la sirena in funzione della volante della polizia”, dice a Repubblica.it un testimone che abita in via Dante. Un’altra residente, invece, non ricorda il suono della sirena: “Mi sono affacciata dopo lo schianto e c’era silenzio, oltretutto dormo con le finestre aperte e penso che la sirena l’avrei sentita”.

Farrauto era per tutti “il Farra”. Solare, intraprendente, un vulcano d’energia. La Palermo della movida lo conosceva bene. Stava riaccompagnando a casa l’amico. “Una tragedia – dice in lacrime Salvo Cristofalo, socio di Farrauto – non doveva finire così. Ho saputo che stavano andando verso casa, c’è chi dice che la volante della polizia è passata col rosso senza fermarsi all’incrocio. Ma non voglio crederci”. L’ipotesi al momento non trova alcun riscontro ufficiale.

“Non posso credere che Dario non ci sia più – dice al telefono Giovanni Tarantino, consigliere della quinta circoscrizione – non è possibile”. Farrauto era tornato a Palermo dopo aver frequentato la scuola di arte culinaria “Cordon bleu” di Firenze. Amava cucinare e abitava nei pressi del tribunale, dove la notte scorsa, intorno alle due, stava facendo rientro. È la sedicesima vittima della strada dall’inizio dell’anno in città.

Il questore Renato Cortese è andato a trovare la famiglia della vittima e anche il ragazzo che si trova in ospedale. Dalla questura dicono: “Lampeggianti e sirena erano accesi, la volante si stava dirigendo su un intervento. Era un’emergenza. C’è un grande rammarico per quello che è successo. Siamo vicini ai familiari”.

I funerali del ragazzo si sono tenuti ieri nella chiesa di San Francesco di Paola. Alle esequie c’era anche il questore, Renato Cortese, che anche in questo modo ha voluto mostrare la sua vicinanza alla famiglia: ai genitori, al fratello e alla sorella. Il feretro è stato portato a spalla dagli amici dalla casa del ragazzo, in piazza Vittorio Emanuele Orlando, fino in chiesa.

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