Offrivano 300 euro per una gamba da fratturare, 400 per un braccio per intascare i soldi delle assicurazioni. “Non sentirai niente” dicevano. Invece, utilizzavano spranghe, dischi di ghisa, blocchi di cemento e anestetici di scarsa qualità. C’erano due bande a Palermo che reclutavano disperati disposti pure a farsi mutilare pur di racimolare qualcosa per vivere. La procura ha disposto due provvedimenti di fermo urgente. E’ scattato all’alba a Palermo e in provincia il maxi blitz che ha portato a 34 arresti. L’operazione, denominata ‘Tantalo bis’, ha smantellato una pericolosa organizzazione criminale specializzata nelle frodi assicurative realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime compiacenti. Sono stati scoperti numerosissimi episodi ai danni delle compagnie assicurative.
Nella lista dei fermati, ci sono un avvocato, Graziano D’Agostino, una praticante e alcuni periti assicurativi. Una maxi operazione, coordinata dai procuratori aggiunti Sergio Demontis ed Ennio Petrigni, per bloccare una lunga catena di orrori: sono circa sessanta le mutilazioni emerse nel corso delle intercettazioni. E i due gruppi erano parecchio agguerriti. Obiettivo, arraffare quanti più risarcimenti dalle compagnie assicurative, cifre che non andavano mai ai disperati che si facevano fratturare braccia e gambe, nonostante le promesse; tutto veniva incassato dai vertici delle due organizzazioni. La Finanza ha scoperto che uno dei capi andava in giro in Porsche e aveva acquistato pure un fuoribordo. Mentre la rete dei complici si allargava sempre più: sono 250 gli indagati di questa inchiesta sulla maxitruffa alle assicurazioni.
L’associazione criminale disarticolata dalla polizia con le indagini dirette dalla Procura di Palermo ha evidenziato “la particolare cruenza degli adepti che non esitavano a scagliare pesanti dischi di ghisa come quelli utilizzati nelle palestre sugli arti delle vittime, in modo da procurare delle fratture che spesso menomavano le parti coinvolte costringendole anche per lunghi periodi all’uso di stampelle e sedie a rotelle”.
L’inchiesta – coordinata dai sostituti procuratori Francesca Mazzocco, Andrea Zoppi, Alfredo Gagliardi e Daniele Sansone – racconta che nella prima fase i due gruppi fermati oggi si occupavano di reclutare le vittime. Poi, procedevano alle fratture. Subito dopo, le false vittime degli incidenti venivano accompagnate nelle strade prescelte per la messinscena, dove già si trovavano i testimoni compiacenti, quindi veniva chiamato il 118. In ospedale, entravano in azione altri componenti della banda, che si spacciavano per parenti dei malcapitati, un modo per controllare che tutto andasse per il verso giusto, soprattutto al momento del racconto della dinamica dell’incidente. Dopo le dimissioni dall’ospedale, le vittime venivano assistite con una piccola paga giornaliera.
Le indagini hanno permesso di ricostruire anche la triste vicenda che ha coinvolto un cittadino tunisino, Hadry Yakoub, trovato morto in via Salemi, nella zona di corso dei Mille, nel gennaio del 2017. La morte, in un primo momento decretata come conseguenza di un incidente stradale, in realtà era stata determinata dalle fratture provocategli da qualcuno della banda per inscenare un finto incidente. Da lì gli accertamenti che hanno portato a scoprire il giro di frodi assicurative. Ad Hadry Yakoub venivano anche procurate dosi di crack per evitare che si potesse sottrarre alle lesioni.
Questi i nomi degli arrestati come riportato da LiveSicilia:
Carlo Alicata, Gaetano Alicata, Filippo Anceschi, Salvatore Arena, Gioacchino Campora, Graziano D’Agostino, Rita Mazzanares, Salvatore Di Gregorio, Salvatore Di Liberto, Giuseppe Di Maio, Piero Orlando, Mario Fenech, Vittorio Filippone, Antonino Giglio, Giosuè Giglio, Vincenzo Peduzzo, Alessandro Santoro, Alfredo Santoro, Natale Santoro, Antonino Saviano, Monia Camarda, Vincenzo Cataldo, Orazio Falliti, Gaetano Girgenti, Alfonso Macaluso, Benedetto Mattina, Giuseppe Mazzanares, Maria Mazzanares, Salvatore Mazzanares, Mario Modica, Cristian Pasca, Giuseppa Rosciglione, Maria Silvestri, Domenico Schillaci, Giovanna Lentini, Antonino Di Gregorio, Giovanni Napoli, Patrizia Alaimo, Ermanno Campisi, Emanuela Gallano, Fabio Riggio.
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