Momenti di terrore si sono vissuti durante un matrimionio che si stava svolgendo nella cattedrale di Palermo. La cerimonia religiosa era in pieno svolgimento, quando un uomo armato di pistola ha fatto irruzione in chiesa urlando e puntando l’arma contro alcuni degli invitati.
L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di giovedì, a Palermo, e si è concluso con l’arresto dell’uomo da parte delle forze di polizia intervenute dopo il fuggi fuggi generale dalla chiesa. A bloccare l’uomo è stato il padre della sposa che, temendo una strage, non ha esitato a fermare l’uomo cogliendolo di sorpresa e disarmandolo.
L’arma era un giocattolo
Successivamente sono intervenuti i poliziotti e i carabinieri. Nessuno, per fortuna, si è fatto male, anche perché la pistola si è rivelata essere un’arma giocattolo. Tanta, però, è stata la paura, difatti i parenti sono subito scappati non appenna hanno visto l’arma puntata contro alcuni invitati. “Siamo scappati tutti, abbiamo pensato a un attacco terroristico” hanno raccontato i parenti degli sposi. “Abbiamo visto un uomo che con un borsello a tracolla e la mano infilata dentro, ha percorso la navata laterale, è arrivato vicino all’altare, ha estratto la pistola e l’ha puntata verso un familiare di mia cugina”, ha raccontato una parente della sposa, rivelando: “Ci sono state urla, bambini che piangevano, qualcuno ha cercato di andare via. Il padre della sposa ha aggirato una colonna della cattedrale ed è riuscito a bloccare l’uomo. Poi sono arrivate le forze dell’ordine in borghese e l’hanno portato via. Non conosciamo questa persona. Siamo tutti molto scossi, sono stati attimi terribili”.
“Non ci ho pensato due volte e mi sono lanciato su di lui. Non sapevo se si trattava di un’arma giocattolo o di una vera pistola ma temevo che l’uomo volesse fare del male a mia figlia” ha rivelato il padre della sposa, concludendo: “È riuscito comunque a rovinare il giorno più bello della mia vita, per fortuna mia figlia è tornata subito a sorridere”. L’uomo responsabile del gesto è stato identificato come un 33enne palermitano con problemi psichici. La sua posizione e il movente del gesto è al vaglio degli inquirenti.