Napoli. Due operazioni della Polizia di Stato svolte nel quartiere Forcella, nella giornata di ieri, che hanno portato al sequestro di due pistole, complete di munizionamento, con il conseguente arresto dei possessori: Vincenzo De Luca (in foto a sinistra), da pochi giorni 19enne e Gennaro Durante, di 69 anni, rispettivamente cugino e zio di Annalisa Durante(in foto a destra), vittima innocente di camorra nel suo stesso quartiere 12 anni fa.
Il primo episodio, in ordine temporale, è quello senza dubbio più grave ove solo grazie alla professionalità degli agenti, si sono scongiurate conseguenze più gravi.
Per meglio monitorare il quartiere Forcella, particolarmente attenzionato dalla Polizia di Stato, a seguito della recente escalation di violenza, che ha visto quali protagonisti giovanissimi senza scrupolo che, attraverso scorribande armate, seminano il terrore in città, tanto da attribuirgli l’appellativo della cosiddetta “paranza dei bimbi”, da diverso tempo è presidiato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania.
E’ stato proprio un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Campania che, nella notte di ieri, si è imbattuto contro il 19enne, in Via Vecchia Vicaria.
I poliziotti, nel transitare in Via Sant’Arcangelo a Baiano, hanno notato un giovane, basso di statura, che calzava un passamontagna ed impugnava con la mano destra, alla quale indossava un guanto in lattice, una pistola di medie dimensioni. Alla vista della Polizia, il giovane fuggiva a piedi lungo Vicoletto San Giorgio ai Mannesi.
Prontamente inseguito, gli veniva imposto l’Alt Polizia ma il giovane, invece di ottemperare, puntava l’arma all’altezza del volto del poliziotto, riuscendo ad entrare in uno stabile al fine di sfuggire alla cattura.
Nell’attimo in cui è stato raggiunto, ha nuovamente puntato l’arma al volto del poliziotto premendo il grilletto ove, solo per mera fatalità, non è partito il colpo.
La professionalità dell’agente di Polizia, gli ha impedito di sparare al giovane che, a tal punto, si è disfatto dell’arma che impugnava, del passamontagna e del guanto in lattice che indossava, facendo cadere il tutto sul ballatoio del primo piano.
Nelle fasi concitate, sono sopraggiunti anche gli agenti della sezione Volanti del Commissariato Vicaria-Mercato. Il giovane, nonostante tutto, pur di evitare d’essere ammanettato, ha iniziato una lotta corpo a corpo con i poliziotti che, con non poche difficoltà, sono riusciti a bloccarlo ed arrestarlo.
Un agente è stato medicato al pronto soccorso del vicino ospedale per una distorsione ad un dito.
L’arma, una pistola di marca Tanfoglio calibro 9×21, completa di caricatore contenente 7 cartucce, perfettamente efficiente, è risultata rubata nello scorso anno nel Comune di S. Antimo (NA).
L’episodio, che poteva avere conseguenze peggiori, se solo, nell’attimo in cui il giovane ha premuto il grilletto una cartuccia fosse stata incamerata, si è concluso con l’accompagnamento del 19enne alla casa circondariale di Poggioreale. Sequestrato al giovane anche il telefono cellulare, un I-Phone 6, sul quale sono in corso accertamenti.
Successivamente, nella mattinata, gli agenti del Commissariato di Polizia “Decumani”, collaborati da un equipaggio del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, intorno alle 10,30, nel prosieguo di una ben più ampia attività di controllo del quartiere, hanno effettuato delle perquisizioni domiciliari.
Presso l’abitazione di Gennaro Durante, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato una pistola Beretta, calibro 7,65, completa di due caricatori e 57 cartucce calibro 7,65.
L’arma, in buono stato di conservazione, con matricola abrasa, era avvolta in un panno con i due caricatori vuoti, all’interno di una busta in cellophane, nascosta in un ripiano di un mobile in cucina mentre, in un’altra busta, vi erano custodite le 57 cartucce. Il 69enne è stato arrestato e condotto anch’egli alla casa circondariale di Poggioreale.
Saranno gli accertamenti tecnico balistici, della Polizia Scientifica, a stabilire se le armi sequestrate siano state usate nei recenti episodi di sangue e nelle cosiddette “stese”.