Accusa l’amante di averla rapinata per giustificare al marito l’ammanco di 100 euro che lei ha usato per pagare l’albergo. Manca poco alla sentenza che definirà un caso molto controverso che vede protagonisti tre persone dell’agro aversano. La donna sarà sottoposta a una perizia psichiatrica prima che il giudice emetta la sua decisione.
Il caso: amanti a Parete
La vicenda risale a qualche anno fa, quando la donna trascorre alcune ore di passione con L.D.A, parcheggiatore abusivo di Aversa di 43 anni. Per i loro momenti di piacere, l’amante sborsa 100 euro per affittare una camera in un albergo di Parete. Quando poi rientra a casa, giustifica al marito la spesa di 1oo euro dicendo di essere stata depredata. Al momento di sporgere denuncia, riconosce nell’amante il suo rapinatore. Il parcheggiatore abusivo finisce in manette.
Il risvolto: la libertà e la richiesta estorsiva
L’amante però non ci sta, quindi spiega al magistrato la tresca amorosa con la donna atellana e la notte bollente consumata nell’albergo dell’agro aversano. Il Gip lo libera e gli concede la misura meno restrittiva dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Recatosi in caserma ad Aversa, il parcheggiatore riceve la telefonata dell’ormai ex amante e del compagno. Gli intimano di riconsegnare i 100 euro per far ritirare la denuncia.
La calunnia
La donna ritira la querela dicendo di essersi sbagliata, ma ormai è troppo tardi. Per la coppia cortese scattano le accuse di calunnia e tentata estorsione. Il processo è alle ultime battute: il pubblico ministero ha chiesto durante la sua requisitoria una condanna a sette anni per lei e a quattro per lui.