Parete, oltre 40 gradi nella serra: bracciante muore sul lavoro

Parete. Un uomo, di origine africana, è morto mentre stava lavorando in un terreno agricolo della periferia di Parete, lungo la Provinciale che conduce a Giugliano.

Parete, oltre 40 gradi nella serra: bracciante muore sul lavoro

Il tragico episodio è avvenuto ieri. Il bracciante si trovava in una serra quando, a causa delle temperature troppo alte, si è sentito male ed è accasciato a terra. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso: l’uomo sarebbe stato colpito da un arresto cardiaco, favorito dal caldo elevato di questi giorni con temperature che superano anche i 40 gradi. Sotto shock i colleghi di lavoro e la comunità africana residente a Parete.

“Dopo il decesso di due settimane fa a Falciano del Massico, in provincia di Caserta, ieri a Parete l’ennesimo decesso di un bracciante agricolo colpito da arresto cardiaco dovuto anche alle elevate temperature. E intanto la Regione Campania, cui abbiamo chiesto di adottare un’ordinanza, come già fatto in Puglia e Calabria, che vieti lo svolgimento di lavori all’aperto tra le 12.30 e le 16.30, non ha ancora ricevuto riscontri, tranne che la convocazione in commissione Agricoltura al Consiglio regionale dalla quale, però, non è arrivata nessuna risposta positiva alla nostra richiesta. Cosa dobbiamo ancora attendere? Un altro bracciante morto?”, così in una nota la segretaria generale Flai-Cgil Napoli e Campania, Giovanna Basile e il segretario generale Flai-Cgil Caserta, Igor Prata. 

Flai-Cgil Napoli e Campania e Flai-Cgil Caserta lanciano un appello non solo alle istituzioni ma anche alle aziende. “Due giorni fa Inps e Inail – ricordano Basile e Prata – hanno pubblicato le istruzioni per la cassa integrazione ordinaria in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa delle temperature elevate, alla quale le aziende possono accedere quando il termometro supera i 35 gradi centigradi. Ai fini dell’integrazione salariale possono essere considerate idonee anche le temperature percepite. Per il settore agricolo – spiegano – si applicherebbe la Cisoa”.

“Ci auguriamo – concludono – che si intervenga quanto prima: agosto è alle porte e le previsioni non danno cenno di una tregua da parte del caldo e se non si prenderanno i necessari provvedimenti ci ritroveremo a contare ancora vittime del lavoro in agricoltura”.

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