Tirano venti di crisi nel Partito democratico di Giugliano. Nell’ultimo direttivo della scorsa settimana le varie aree hanno discusso della sconfitta elettorale ma soprattutto di quanto sta accadendo all’interno del circolo con le dimissioni dei componenti della segreteria e le accuse volate nelle ultime settimane.
Ma dalla riunione il fatto più rilevante che è venuto fuori è che Nicola Pirozzi si è detto pronto a fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni da capogruppo in consiglio comunale. Pirozzi ha spiegato che è pronto al gesto per agevolare il dialogo nel partito. A breve ne parlerà con il gruppo consiliare che deciderà se accettare o meno le dimissioni. “Penso che il capogruppo ha fatto un ottimo lavoro – commenta il consigliere Castaldo – con grande senso di responsabilità ha rimesso la sua delega di capogruppo perché è riuscito a cogliere il momento delicato che vive il circolo e ne discuteremo nel gruppo. Tra noi 4 c’è sempre stata grande collaborazione. Le dimissioni sono dovute al particolare momento politico che stiamo vivendo, sarà necessaria una riflessione interna al gruppo consiliare”.
Ma a parlare di dimissioni è stato anche il segretario cittadino Pietro Di Girolamo al quale sono state lanciate accuse nelle ultime settimane da parte dello stesso Castaldo e dei dimissionari Sepe e Granata per essere rimasto in silenzio nonostante la batosta elettorale alle politiche. Al termine del direttivo Di Girolamo ha proposto ai pochi presenti rimasti di mettere ai voti le sue dimissioni ma i dem gli hanno risposto che eventualmente era giusto aprire una discussione sulla questione e magari farlo nel prossimo direttivo visto che nessuno delle varie aree aveva chiesto questo gesto da parte sua ma che si assumesse una responsabilità dopo i mal di pancia che nel partito sono stati evidenziati a più riprese. “Si continua a non parlare di temi – attacca Marco Sepe – Fa piacere che ci sia stata una presa di responsabilità da parte del capogruppo. Siamo in attesa invece delle determinazioni del segretario nell’ottica di un cambio di passo e di un’apertura nei confronti della città e delle forze che possono dare un contributo al Pd”.