Non potrà più avere una vita sessuale il 68enne a cui gli è stato amputato il pene per un presunto tumore che, però, non c’era. Per questo motivo ora l’urologo di 30 anni che lo ha operato rischia di finire sotto processo mentre il paziente si ritiene vittima di un grave errore medico e chiede un risarcimento.
Pene amputato ma il tumore non c’era: medico sbaglia diagnosi
Il delicato caso sanitario è accaduto ad Arezzo. Nel 2018 il giovane medico eseguì all’ospedale San Donato di Arezzo l’operazione chirurgica demolitiva su un uomo della Valtiberina, che era stato precedentemente visitato in ottobre.
Come riporta il Corriere di Arezzo, i legali del paziente hanno ricostruito la dinamica di quanto accaduto. All’inizio si sospettava un tumore all’organo genitale poi smentito dagli esami istologici, giunti in ritardo, sui tessuti prelevati: “I risultati degli esami istologici, successivi all’operazione, hanno chiarito che non c’era patologia tumorale. Soltanto mesi dopo l’intervento, nella primavera del 2019, analisi hanno chiarito che il paziente era affetto da un’infezione, la sifilide, che è stata poi opportunamente curata con antibiotici”, chiariscono i legali della presunta vittima.