Quota 100 confermata almeno fino alla fine del triennio di sperimentazione, ovvero fino al 31 dicembre 2021. Nessuno stop anticipato per Quota 100 che sarà confermata per tutto il 2021, come previsto dal decreto 4/2019 che ha introdotto questa misura di flessibilità.
La conferma arriva direttamente dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta. Secondo Baretta, nonostante il periodo di crisi, questo non è il momento per intervenire sulle pensioni, come per Quota 100, ed è per questo che non c’è da temere per uno stop anticipato della misura che consente di andare in pensione al compimento dei 62 anni di età a fronte di 38 anni di contribuzione
Quota 100 confermata anche per il 2021
La misura sarà confermata anche per il 2021, come da programma, per poi finire nel 2022 quando dovrebbe esserci una nuova riforma del sistema previdenziale. La misura che consente di anticipare la pensione a 62 anni e 38 di contributi ha avuto meno successo del preventivato: 156 mila uscite nel 2019 contro le 290 mila ipotizzate nel decreto istitutivo, varato l’anno scorso dal governo M5S-Lega. Quasi la metà. Con un risparmio notevole di risorse, alla fine del triennio, già a quota 7 miliardi su 21 stanziati.
La riforma delle pensioni
Baretta conferma poi che una volta conclusa l’esperienza di Quota 100 entrerà in vigore una nuova riforma delle pensioni. Mentre la Legge di Bilancio 2021 sarà dedicata alla riforma fiscale, infatti, quella successiva affronterà il tema della riforma previdenziale che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2022 con la quale verrà sciolto il nodo dello scalone che si verrà a creare per la fine di Quota 100, quando l’età pensionabile salirà improvvisamente da 62 a 67 anni.
Anche il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha confermato che nonostante la crisi economica c’è ancora in programma di riformare il sistema previdenziale. In particolare bisognerà intervenire sulla “pensioni basse; un tema che, in parte, abbiamo già affrontato con la Pensione di cittadinanza e su cui continueremo a lavorare nelle prossime settimane e nei prossimi mesi in vista della legge di Bilancio”.
La riforma quindi si farà e nei prossimi mesi dovrebbero riprendere i dialoghi da dove erano stati interrotti; nel frattempo per i prossimi mesi ci sarà ancora Quota 100 alla quale si potrà ricorrere fino a dicembre del 2021.
La proposta dei sindacati sulla nuova riforma pensioni
I sindacati puntano per la prossima riforma al contratto di espansione, come spiega Roberto Ghiselli, segretario confederale CGIL con delega alla previdenza: “Oggi vale solo per le aziende sopra i 1.000 dipendenti. Si potrebbe estendere a tutte le altre, fermo restando i comparti già protetti dai loro fondi di categoria (banche, trasporti, elettrici). Si anticipa di un tempo la pensione dei lavoratori, previo accordo sindacale, in cambio dell’assunzione di giovani: ad esempio 3 anni di cui due coperti da Naspi e uno pagato dall’azienda, magari incentivato”.