Pillola anti-Covid in arrivo: “Dimezzati al 50% ricoveri e morti”

La compagnia farmaceutica Merck chiederà l’autorizzazione all’uso di emergenza negli Stati Uniti per la prima pillola anti-Covid.

I test, riferisce l’azienda, “hanno mostrato che il farmaco riduce ricoveri e decessi del 50% quando somministrato a persone ad alto rischio nelle fasi iniziali dell’infezione”. L’antivirale molnupiravir va preso per cinque giorni quattro volte al giorno.

L’analisi ad interim di fase 3 eseguita da Merck&Co ha mostrato che nessuno dei partecipanti che aveva ricevuto molnupiravir era morto durante i primi 29 giorni di studio rispetto agli otto che avevano ricevuto il placebo.

“È notevole essere il primo antivirale orale in ambito ambulatoriale a mostrare un beneficio” ha commentato Nick Kartsonis, vicepresidente senior della ricerca clinica alla Merck

Lo studio ha seguito 775 persone adulte con sintomi da medi a moderati, considerate ad alto rischio di malattia grave a causa di problemi di salute come obesità, diabete o malattie cardiache.

L’azienda farmaceutica intende produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021 e un numero maggiore di dosi sarà prodotto nel 2022. L’azienda ha inoltre reso noto inoltre di aver stipulato un accordo con il governo degli Stati Uniti in base al quale fornirà circa 1,7 milioni di dosi di molnupiravir al governo statunitense, una volta raggiunto l’approvazione del farmaco.

I risultati

Tra i pazienti che hanno assunto il molnupiravir, il 7,3% è stato ricoverato o è morto entro 30 giorni, rispetto al 14,1% di coloro che hanno assunto il placebo. Nel primo gruppo non ci sono stati decessi nello stesso periodo, mentre nell’altro sono stati otto.  “Una riduzione di ricoveri e decessi del 50% è un impatto clinico sostanziale”, ha dichiarato Dean Li, vicepresidente delle ricerche di Merck.

Come funziona

Il farmaco agisce in modo diverso rispetto ai vaccini contro il Coronavirus. Nella fattispecie, la pillola di Merck non bersaglia la proteina Spike al virus, particolarmente mutagena. Essa agisce contro la polimerasi virale, ossia un enzima di cui il Covid-19 necessita per replicarsi all’interno dell’organismo. In altre parole, il farmaco è stato sviluppato per introdurre errori nel codice genetico del virus, impedendone così la duplicazione

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