Napoli. Sono le intercettazioni telefoniche ad offrire un quadro chiaro della vicenda. Dopo gli spari nella vetrina di fine febbraio i soci della Pizzeria Di Matteo si sfogano a telefono: “Prima i cento euro al mese poi diecimila euro a Natale ed infine chiamavano o venivano al locale per mangiare pizze e panzarotti senza voler pagare”.
Sono esausti i titolari che secondo quando ricostruito dalle indagini sono disgustati più che per l’imposizione della tangente dalla prepotenza dimostrata in ogni occasione: “ordinavano una pizza e dicevano che era dura per non volervela pagare, si sedevano in tavolate e andavano via come se niente fosse”.
Sono stati questi gli elementi che hanno portato all’arresto di vari uomini del Clan Sibillo. La “paranza dei bambini” imponeva l’odioso pizzo ai locali del centro storico per finanziare le sue attività illecite. Ieri sono scattate le manette per quattro componenti della banda Napoli. Racket alle pizzerie, colpo al clan Sibillo: 4 arresti nella Paranza dei bambini