“Il libro Gomorra l’ho apprezzato, la serie non mi ha affascinato più di tanto: ho visto le prime puntate poi non l’ho piu seguita. E’ servita a dare uno spaccato di periferie della metropoli napoletana però penso vi sia anche un’analisi riduttiva del fenomeno Camorra. Il rischio è non solo di una mitizzazione di personaggi che non sono affatto un mito ma anche di avere una visione riduttiva della Camorra con tutte le degenerazioni sociali che registriamo nei quartieri periferici dell’area metropolitana”: queste le parole di Lorenzo Diana, già senatore, intervenuto durante la trasmissione “Campania Oggi” per esprimere la propria opinione in merito alle polemiche sulla serie tv Gomorra, in arrivo con l’ultima stagione venerdì 19 novembre.
L’intervento di Diana a “Campania Oggi”
“E’ così difficile fare politica in queste terre: è molto difficile perchè la realtà è difficile. Noi siamo in realtà urbane come quella di Napoli e le grandi aree metropolitane del mezzogiorno in cui i problemi sociali sono talmente addensati, sono tanto grandi da richiedere un’inversione nelle scelte della politica. Oggi noi parliamo di Camorra ma la Camorra non è in cima ai pensieri della politica tutta intesa: si ritiene sia un problema marginale. Non vorrei che discutessimo della narrazione del problema più del problema in sé – sostiene Diana – La mitizzazione dei personaggi del crimine è antica. Se i ragazzi ne sono affascinati, è perché già dentro le città hanno quei modelli. Qui bisogna comprendere se intere fasce di giovani disperati senza futuro vedono la camorra come l’unico ascensore sociale: è evidente che tentano di imitarne comportamenti e fare azioni che sono risibili”.
“Quando sapremo affrontare il tema di come garantire un futuro e un protagonismo anche ai disperati, Gomorra perderà efficacia. Bisogna affrontare il fango che c’è nelle nostre città su cui bisogna mettere mano con politiche di coesione sociale e riqualificazione urbana, altrimenti non basteranno le forze dell’ordine in più. La Camorra sarà sconfitta quando su un territorio non si pagherà più il pizzo e quando chiunque sarà libero di intraprendere un’attivita o un negozio senza il denaro sporco da riciclare” conclude Diana.