Usura e camorra. Scattano le manette dopo la denuncia della vittima. A finire agli arresti, nel corso di un blitz avvenuto questa mattina ad opera dei carabinieri, tre persone legale alla criminalità organizzata della periferia Est di Napoli, tra cui Salvatore Montefusco, detto “Zamberletto”, fratello di Pietro Emanuele, il venditore ambulante assassinato lo scorso 9 luglio in un agguato in via Argine a Ponticelli.
Ponticelli, usura ed estorsione: in manette tre persone. C’è anche il fratello del venditore assassinato
Le misure cautelari in carcere sono state seguite dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Poggioreale, insieme ai colleghi del Nucleo investigativo di Napoli. In manette, oltre a «Zamberletto», vicino al clan De Luca-Bossa, sono finiti il figlio C., 25 anni, e Antonio G., 40 anni, questi ultimi mai censiti dalle forze dell’ordine. Devono rispondere dei reati di usura ed estorsione.
Le indagini sono nate da una denuncia presentata il 18 luglio e sono coordinate dal sostituto procuratore della Dda Simona Rossi. Nella denuncia si fa riferimento a usura, estorsione, detenzione di armi e traffico di stupefacenti. Salvatore Montefusco e i suoi presunti complici, negli ultimi due anni, secondo la ricostruzione operata dagli investigatori, avrebbero concesso prestiti con tassi usurari spesso superiori al 400% al mese. La vittima non era più in grado di restituire i soldi. Da lì le minacce e le aggressioni, fino alla decisione di sporgere denuncia e rivolgersi alle forze dell’ordine.