Portici, omicidio di camorra: arrestati il boss Vollaro e un fedelissimo del clan

Portici. Su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere nei confronti di VOLLARO Pietro (cl. 1963) e ROMAGNOLI Antonio (cl. 1964), capo ed affiliato della organizzazione di stampo camorristico dei Vollaro operante a Portici.

Omicidio di camorra: arrestati il bosso e un fedelissimo del clan

Entrambi sono ritenuti responsabili di omicidio in concorso tra loro, con l’aggravante di avere agito con premeditazione e di aver commesso il reato al fine di agevolare l’attività della organizzazione di stampo camorristico dei Vollaro operante a Portici.

L’omicidio di Giuseppe Obermayer

Siamo nel 2002. Alle 18 e 40 viene segnalato agli agenti l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Il personale della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato di Portici – Ercolano interviene in via Rossano di Portici e trova sugli scalini il cadavere di un uomo. E’ Giuseppe Obermayer, 21 anni.

Contemporaneamente arriva all’ospedale Maresca di Torre del Greco Lorenzo Cozzolino, 32 anni, ferito da un colpo di pistola. I medici lo sottopongono immediatamente ad intervento chirurgico per estrarre il proiettile.

Le indagini

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli – Sezione Criminalità Organizzata e dal Commissariato di Portici – Ercolano, sotto la direzione e il coordinamento della D.D.A. partenopea, hanno permesso di inquadrare da subito l’evento omicida nella faida all’epoca in atto tra il clan Vollaro ed alcuni “scissionisti” tra cui il Lorenzo COZZOLINO ed il defunto suocero di questi, BELSOLE Attilio, ucciso anch’egli a colpi d’arma da fuoco pochi mesi prima.

Nel corso degli anni gli inquirenti hanno raccolto pregnanti indizi probatori a carico degli arrestati, avvalorati dalla collaborazione di collaboratori di giustizia. Ritenuti validi dal gip del Tribunale di Napoli, quest’ultimo ha infatti emesso la misura cautelare della custodia in carcere su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.               

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