E’ partita la mobilitazione per la riapertura dei punti di primo soccorso territoriali (Psaut) di Marano, Varcaturo, Arzano, Afragola e Ischia, chiusi oltre un anno e mezzo fa per motivi di spending review. Due sentenze, una del Tribunale amministrativo regionale e l’altra del Consiglio di Stato, hanno di fatto annullato gli effetti della deliberazione con la quale, nel 2012, i vertici dell’Asl Napoli 2 nord disposero l’accorpamento delle strutture sanitarie presso gli ospedali di Giugliano, Pozzuoli, Frattamaggiore e Ischia e la conseguente delocalizzazione del personale. Una decisione che aveva scatenato – fin da subito – un vespaio di polemiche e le proteste di numerose associazioni, tra cui Eco fascia costiera di Varcaturo, firmataria di uno dei ricorsi alla magistratura amministrativa.
La scelta dell’Asl Napoli 2 nord – adottata nell’ottica di una politica di razionalizzazione delle spese – cancellò in un sol colpo ben cinque ambulatori che eseguivano, mediamente, 45 mila prestazioni all’anno, tra l’altro a costo zero per i cittadini. Gli effetti della delocalizzazione dei punti di primo soccorso furono subito ben evidenti: gli utenti, in prevalenza donne, anziani e soggetti non automuniti, anche per problemi di piccola entità, furono e sono tuttora costretti a dover raggiungere gli ospedali, a sobbarcarsi in pratica costi aggiuntivi per i trasferimenti e per il pagamento (anche 50 euro per un codice bianco) dei relativi ticket sanitari.
Incassato il parere favorevole del Tar e, più recentemente, quello del Consiglio di Stato, ora scendono in campo di nuove le associazioni del territorio e numerosi esponenti politici dell’area a nord di Napoli. Fanno sentire la propria voce i alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale di Marano e alcuni consiglieri regionali, tra cui Lello Topo (Pd) e Corrado Gabriele (Psi). Per i sindacati dell’Umus,da tempo sul piede di guerra, la delibera adottata dall’Asl Napoli 2 nord presentava “evidenti profili di illegittimità, poiché violava il decreto regionale numero 49 sui presidi territoriali extra-ospedalieri. La sentenza è esecutiva, l’Asl deve adeguarsi”.