E’ stata picchiata, forse a mani nude, e poi accoltellata al capo e al collo. A confermarlo è l’autopsia. I medici legali hanno rinvenuto sul cadavere della 16enne di Specchia, uccisa dal fidanzato 17enne, «lesioni contusive multiple da picchiamento al capo e agli arti e lesioni da arma bianca al capo e collo».
L’esame autoptico è stato effettuato tre giorni fa dal medico legale della Procura, Roberto Vaglio, a cui ha cooperato anche il medico legale Francesco Introna, consulente della famiglia della vittima. A dare la notizia è il Mattino. Ieri era stato confermato la presenza di una lama da taglio nel cuoio capelluto di Noemi – per la precisione, la punta di un coltello – che escluderebbe la pista della lapidazione. L’arma del delitto, tuttavia, ancora non è stata rinvenuta. E’ lo stesso 17enne. durante un’interrogatorio, ad aver confessato di non ricordare dove lo avrebbe occultato. I suoi ricordi, quasi offuscati, tracciano una pista agli inquirenti ancora da confermare.
Da quanto emerso da quell’interrogatorio, l’omicida avrebbe avvolto il coltello nella maglietta che indossava e poi nascosto in una buca, scavata in quel momento nella terra, in una zona di campagna in agro di Castrignano del Capo. Decisamente lontana dal luogo del delitto. Attualmente il ragazzo è detenuto presso l’Istituto penale per i minorenni di Quartucciu (Cagliari), in Sardegna con l’accusa di omicidio premeditato.