Si dicono pronti ad azioni estreme, come quella di consegnare la fascia tricolore, se la questione “miasmi” non verrà presto risolta. In un comunicato congiunto i primi cittadini di Giugliano, Frattaminore, Frattamaggiore, Casalnuovo di Napoli, Cardito, Caivano, Qualiano, Quarto, Calvizzano e Crispano invocano l’intervento immediato del Governo.
Puzza nel giuglianese, dieci sindaci scrivono al Governo: “Pronti a dimetterci se emergenza non verrà risolta”
“Ai roghi si aggiungono i miasmi notturni che, seppur non considerati dannosi dai sanitari, impediscono comunque ai cittadini di vivere bene. Non c’è più tempo da perdere”, si legge nel comunicato sottoscritto dai sindaci dell’area Nord di Napoli.
Da ormai più di un mese l’area a Nord di Napoli è invasa, soprattutto la sera, da una puzza nauseabonda che costringe migliaia di cittadini a barricarsi in casa per evitare di respirare i miasmi. Nonostante l’intervento dell’Arpac e della Procura di Napoli Nord non è stato però ancora individuato l’origine del tremendo olezzo.
A preoccupare i sindaci dei comuni della provincia di Napoli c’è anche l’arrivo di 150 tonnellate di rifiuti al giorno da Roma negli impianti di Tufino e Giugliano.
“Tutto questo senza contare la scellerata ipotesi della disponibilità, espressa pubblicamente dal sindaco della città metropolitana, che Giugliano e i Comuni a Nord di Napoli possano accogliere i rifiuti di Roma. Un ulteriore carico, assieme alle decisioni pregresse di attivare altri impianti sul nostro territorio, che ci lascia davvero senza fiato. E non è metafora!”, sottolineano.
Poi ringraziano i partecipanti al tavolo in Prefettura: “Arpac e le forze dell’ordine ci stanno accanto assicurando molti interventi per risalire all’origine dei cattivi odori, ma bisogna fare tutto il possibile davanti alla sofferenza di migliaia di persone”, ribadiscono.
“Per dare risposte ai cittadini non è più tempo per restare da soli: c’è bisogno di far sentire la nostra voce all’unisono per chiedere interventi governativi a tutto campo, considerando anche che tristemente negli anni il perimetro della Terra dei fuochi, in cui ricadono da anni mille emergenze ambientali, si è già pericolosamente allargato dalla zona a nord di Napoli al Vesuviano, e anche in altre aree del sud Italia, richiedendo sempre maggiori energie e risorse finanziarie per aggredire le conseguenze del sistema di smaltimento illegale dei rifiuti. Non c’è più tempo da perdere”, concludono.