Qualiano. Pasquale De Falco resta in carcere. E’ la decisione presa dopo l’interrogatorio di convalida per l’uomo che ha ucciso la madre Teresa Licciardiello e si è barricato in casa per oltre 10 ore in via Campana. “Mi stavano avvelenando giorno dopo giorno. Per questo ho dovuto uccidere mia madre. Ho dovuto farlo”.
Sembra lucido e dinanzi al giudice non ha tentennamenti. Dopo giorni di silenzio e farneticazioni, a modo suo, dà una spiegazione, di quanto accaduto quel maledetto giovedì mattina. Pesanti le accuse: omicidio premeditato e resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato, infatti, non ha dubbi. Il 38enne ha pianificato tutto nei minimi dettagli e le sue frasi, le spiegazioni, i motivi che ha addotto in sede di interrogatorio lasciano pochi margini a dubbi.

“Volevano uccidermi. Mia mamma il giorno prima mi aveva fatto bere acqua avvelenata. Così io, appena è tornata, dopo aver fatto la spesa, l’ho uccisa”. Il suo racconto combacia perfettamente con quanto accaduto e con la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Giugliano, guidati dal capitano Antonio De Lise. Il killer ha raccontato quanto gli accadeva in casa è ciò che ha vissuto in questo periodo. “Mio padre era troppo rigido con me e c’era astio”. Proprio questo ha indotto i giudici a lasciarlo in carcere. Il timore è che potesse ripetere il folle gesto e accanirsi contro Antonio. Ha poi negato quanto affermato dalla stampa, ovvero che avrebbe tentato il suicidio per una donna: “Mica sono scemo?”.