Qualiano è tra i Comuni del comprensorio giuglianese con il più basso numero di responsabili di settore, in rapporto ai dipendenti (61 di ruolo in servizio a tempo pieno e uno a tempo determinato) e al numero di abitanti (27mila700), il che comporta un notevole abbassamento dei costi per l’ente. Ne ha appena quattro, ai quali, la settimana scorsa, l’esecutivo De Luca ha provveduto a prorogargli le posizioni organizzative per un anno.
Ecco i nomi con i rispettivi settori. Immacolata Esposito: Affari Generali, Istituzionali e Risorse Umane, Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Sport e Cultura. Ing. Nunzio Ariano: Lavori Pubblici, Tecnico Manutentivo, Pianificzione e Gestione del Territorio, Ambiente, Attività Produttive, SUAP. Dott. Angelo D’Onofrio: Polizia Municipale e Viabilità, Polizia Amministrativa. Dott. Salvatore Panico: Economico e Finanziario, Tributi ed Entrate Patrimoniali.
Calvizzano. Circa 12.700 abitati, 28 dipendenti comunali, 7 capi settore.
Villaricca. Circa 30mila200 abitanti, 92 dipendenti comunali, 6 capi settore.
Mugnano. Circa 34mila500 abitanti, 93 dipendenti comunali, 7 capi settore.
Melito. Circa 38mila abitanti, 72 dipendenti comunali, 6 capi settore.
Marano. Per Marano e Giugliano il discorso è diverso, in quanto in questi Comuni sono previste anche le aree dirigenziali. A Marano, oltre ai quattro dirigenti di pianta (due in servizio), operano sette responsabili di settore.
I capi ufficio, oltre allo stipendio, percepiscono sia l’indennità di posizione organizzativa che il premio di risultato.
La posizione organizzativa è un emolumento aggiuntivo allo stipendio e varia da un minimo di 5mila164,16 a un massimo di12mila911,41 euro lordi annui. I responsabili di settore (devono essere di categoria D), oltre alla posizione organizzativa, percepiscono anche il premio di risultato il cui valore massimo è il 25% dell’indennità di posizione organizzativa: tale percentuale viene sempre stabilita dall’organismo indipendente di valutazione (ex nucleo di valutazione) sulla base degli obiettivi raggiunti, rapportati agli indirizzi dettati dall’esecutivo. Questi ulteriori voci stipendiali sono tutte pensionabili, perciò un capo settore in quiescenza dovrebbe percepire mediamente una pensione variabile dai 2mila ai 2.300 euro netti mensili.
Di Mimmo Rosiello