“Non dobbiamo arrivare al punto che quando state lavorando vi dobbiamo interrompere perché non autorizzati da noi”, così dicevano i gregari. Le licenze oltre che a rilasciarle il Comune le rilasciavano anche gli affiliati. Qualsiasi lavoro edile in città doveva passare al vaglio della cosca dicono i gregari ad una vittima delle estorsioni.
Salvatore Di Palma, intercettato, ad un imprenditore e suo figlio impegnati in lavori di ristrutturazione in un fabbricato invece dice: “State attenti che qualche mattina cadete…no Saverio non ridere…qualche mattina di queste cadi da qui sopra.. digli che e’ passato il maranese e me l’ha detto…qualche mattina di queste cadi…va bene …”. Oppure: “Per quei lavori che devi fare ci devi dare 500 euro perché sei tu e i soldi li porti al negozio di mio cognato Salvatore”.
Menna e Russo discutono anche su sentimenti e sulla scusa trovata da un imprenditore che non riusciva a pagare. A quanto pare l’uomo aveva parlato di una figlia malata di cuore provocando lo sdegno dei due camorristi: “Menna: mi devi credere a me quando toccano i bambini. Russo: no, toccano i sentimenti…Menna: Madonna che schifo di gente che dice che la figlia si deve operare. Hai visto che gli ho detto? tua figlia si deve operare al cuore? mia figlia non tiene la gamba…e poi ha detto che due mila euro no”.
Significativo anche l’episodio del vigile urbano che li ferma per un controllo e poi soggiace alle loro mortificazioni. L’episodio è raccontato sempre da Russo a Menna. “Russo: hai saputo tu, di quando ci fermarono ed io stavo con il Beverly. Dissi io lo guardai in faccia , gli dissi: ma hai capito che stai facendo? , disse lui: va bene fai finta di darmi i documenti”. Gli dissi: ti do uno schiaffo che ti avvolgo i capelli con il mio casco. Dissi vicino al vigile: ti do uno schiaffo ti metto insieme il fischio i pensieri i capelli ed il fischiett ….disse il vigile: voi dovete solo far finta che vi fermate. Dissi io: Ora sì. Poi disse mettiti il casco in testa e d io gli dissi: come, lui porta il mezzo io mi devo mettere il casco in testa…disse il Maranese: andiamocene da qua altrimenti succede qualche guerra oggi”.