Serve il certificato medico per il vecchio archibugio del nonno o la “schioppetta” di papà detenuti in casa, per affetto anche se non sparano colpi da anni. Lo impone l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 29.9.2013, n.121, che fissa al 4 maggio 2015, il termine ultimo, per produrre la certificazione medica di idoneità psicofisica, per la detenzione di armi. La certificazione dovrà attestare che il richiedente non è affetto da malattie mentali oppure patologie che ne diminuiscano, anche temporaneamente, la capacità di intendere e di volere ovvero non risulti assumere, anche occasionalmente, sostanze stupefacenti e psicotrope oppure abusare di alcool.
“Non sempre si conoscono tutte le leggi ed è importante diffondere queste notizie, per chi possiede un’arma di famiglia.-dice il sindaco Ludovico De Luca– Dopo gli ultimi tragici episodi accaduti in alcune zone d’Italia, è giusto ed è nostro dovere contribuire alla diffusione della legalità e delle leggi dello Stato”.
Sulla scorta del certificato del medico di famiglia, la certificazione medica viene rilasciata, dal settore medico-legale delle Aziende Sanitarie Locali o da un medico militare, della Polizia di Stato o del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Va consegnata successivamente all’Ufficio di Polizia o Carabinieri presso il quale sono state denunciate le armi detenute.
Non è richiesta, invece, qualora risulti già prodotta nei sei anni antecedenti all’entrata in vigore del Decreto Legislativo 29.9.2013, n. 121, che ne prevede l’obbligo (il certificato, quindi, non deve essere ripresentato qualora risulti prodotto dopo il 05.11.2007).
Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Armi della Questura di Napoli, il Comissariato di P.S. di Giugliano o la Stazione Carabinieri di Qualiano.