Ruspe in azione questa mattina al campo rom tra Giugliano e Qualiano. Alle prime ore del mattino sono entrati in azione carabinieri, polizia, vigili del fuoco, personale Enel e agenti di polizia municipale dei due comuni. L’obiettivo dell’operazione è stato lo sgombero dei terreni privati, in territorio qualianese, occupati abusivamente da circa un centinaio di persone. Gli occupanti si sarebbero allontanati volontariamente trovando sistemazione altrove, alcuni dei quali anche ritornando nel terreno adiacente situato nel territorio di Giugliano, dove ormai sono ammassate oltre 500 persone in un fossato che prima ospitava una fabbrica di fuochi d’artificio.
L’intervento arriva a seguito della richiesta avanzata lo scorso ottobre dal sindaco qualianese Raffaele De Leonardis al prefetto di Napoli. Il primo cittadino aveva presentato un dossier anche con immagini riprese dall’alto con un drone per documentare l’occupazione dei terreni agricoli e la grave situazione ambientale con roghi tossici appiccati più volte. L’area era già finita sotto sequestro con l’intervento dei carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Bilancio e coordinati dalla Compagnia di Giugliano, e c’erano stati alcuni interventi di bonifica, pure con il rinvenimento di auto cannibalizzate e gettate in un vecchio canale. Lì, anche stamani, sono stati rimossi altri 13 veicoli. Sono state poi abbattute baracche di legno, fatte spostare roulotte e rimossa una grande quantità di rifiuti di vario genere.
Il decreto eseguito oggi è stato firmato dal sostituto Procuratore di Napoli Nord. I rom avevano occupato 23mila metri quadri di terreno. Ora proseguiranno le operazioni di bonifica e finalmente, dopo oltre 2 anni e mezzo, i legittimi proprietari potranno ritornare in possesso dei terreni. Il personale dell’Enel ha scoperto anche un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica e ripristinato gli impianti mettendo in sicurezza i cavi.
Intanto sull’area giuglianese la situazione è sempre più critica con oltre 500 persone, tra cui tantissimi bambini, ammassati in pochi metri tra fango e cataste di rifiuti. In alternativa comune di Giugliano, Regione e Ministero dell’Interno avevano pensato alla creazione di un ecovillaggio in un terreno poco distante, a ridosso della stazione ferroviaria di Ponte Riccio, progetto poi annullato. Il degrado e il disastro ambientale e sociale al momento, quindi, sembrano senza fine e senza soluzione.
VIDEO: