Quando è Pasqua 2020? Perché cambia la data?

La Pasqua è una festività cosiddetta mobile: la sua data varia di anno in anno perché è correlata con il ciclo lunare. Ma quando è Pasqua nel 2020? In queste settimane di isolamento e restrizioni, a causa dell’emergenza Coronavirus, gli italiani hanno perso il senso dell’orientamento dato che i giorni trascorrono per molti chiusi in casa. Ma si avvicina la Pasqua che quest’anno è il 12 aprile. 

Pasqua si celebra sempre in una domenica compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile. E’ sempre la domenica dopo il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera (20 marzo 2020). Si parla di Pasqua bassa se cade entro l’8 aprile, di Pasqua alta se cade dopo.

Quando è Pasqua 2020

Queste sono le date di quest’anno:

  • Pasqua: 12 aprile 2020
  • Lunedì dell’Angelo o Pasquetta: 13 aprile 2020

La Pasqua ebraica e la Pasqua cristianacelebrano eventi differenti e non possono cadere mai nello stesso giorno pur cadendo approssimativamente nello stesso periodo. All’interno del cristianesimo poi vi sono due regole differenti a seconda che si usi il calendario gregoriano (cattolici e protestanti) o quello giuliano (ortodossi e la maggioranza delle Chiese cattoliche orientali di vari riti). Queste due regole in alcuni anni danno la stessa data (e quindi tutti i cristiani festeggiano la Pasqua nello stesso giorno), in altri anni date differenti.

Perchè cambia la data?

La Pasqua cristiana si celebra la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Il legame col calendario lunare deriva dal fatto che la Pasqua cristiana trae origine dalla Pesach (o pesah), cioè la Pasqua degli ebrei, in coincidenza della quale sarebbe avvenuta la Passione di Cristo. Gli ebrei ancora oggi utilizzano un calendario i cui mesi durano quanto un ciclo lunare (29 o 30 giorni).

In seguito prevalse il desiderio di celebrare la risurrezione del Cristo. Nel 325 il concilio di Nicea, interpretando un passo di San Paolo, stabilì come data della Pasqua la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. A cascata, sono stabilite anche una serie di altre feste “mobili”, come la Pentecoste, che si celebra 50 giorni dopo (si comprende anche la Pasqua), o le Ceneri, 47 giorni prima, che apre il periodo della Quaresima.

Poiché l’osservazione diretta della luna piena poteva dar luogo a errori (specie in caso di maltempo) e non si poteva prevedere in anticipo, si decise di fissare la Pasqua secondo una regola matematica prestabilita.

Questa regola è basata sul calcolo dell’epatta, definita come l’età della Luna al 1º gennaio, vale a dire il numero di giorni trascorsi dall’ultima Luna nuova; questo numero può andare da 1 a 30.

La regola valida per il calendario giuliano fu elaborata dal monaco Dionigi il Piccolo intorno al 532. Il calendario gregoriano utilizza una regola modificata, che fu promulgata da papa Gregorio XIII nel 1582 insieme con il calendario stesso.

Nel calendario giuliano, si assume che 19 anni solari corrispondano esattamente a un numero intero (235) di mesi lunari (vedi Ciclo metonico). Di conseguenza, i valori dell’epatta si ripetono regolarmente secondo un ciclo di 19 anni. Ne risultano le seguenti date del plenilunio (N sta per “numero aureo”: è il resto che si ottiene dividendo per 19 il numero dell’anno, più uno; E sta per “epatta”).

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