Si scalda la partita per il Quirinale. Le elezioni per il prossimo Presidente della Repubblica stanno infiammando il dibattito politico nel Paese. Qualche minuto fa è intervenuto l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: “Le carte per l’elezione del Quirinale le dà il Parlamento, quindi tutti, la destra ma anche la sinistra. Ma serve un regista: l’altra volta il mio Pd aveva meno grandi elettori di quanti ne ha oggi il centrodestra. Ma noi avevamo una strategia, andare alla quarta votazione, e un candidato poco conosciuto ma molto forte, Sergio Mattarella.”
Renzi: “No al Mattarella Bis”
Il leader e senatore di Italia Viva si sofferma poi sull’ipotesi di un Mattarella Bis: “Lo ha sempre escluso, conoscendolo credo che non cambierà idea”. L’ex premier di Rignano dell’Arno apre a tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Del resto il Governo Draghi nasce sulla base di una grande unità nazionale da parte dei partiti che hanno messo da parte le divisioni politiche per unirsi contro la minaccia del Covid. Se l’unità è prevalsa come colonna portante sulla formazione del governo, perché dovrebbe essere accantonata sull’elezione del prossimo Presidente della Repubblica? Misteri tutti italiani.
Non a caso nomi sul tavolo sono gli stessi da settimane: Berlusconi, Casini, Cartabia, Gentiloni. Ma la sensazione è che rappresentino figure da “bruciare” nell’attesa di tracciare il vero identikit del successore di Mattarella. Segno evidente del fatto che le forze politiche presenti in Parlamento non hanno ancora sancito alleanze decisive per il Quirinale. Ai posteri l’ardua sentenza.