Quota 100, cosa intende fare Mario Draghi: le sue idee sul prepensionamento

Mario Draghi non rinnoverà quota 100. E’ questo quanto trapela dagli ambienti vicini al premier incaricato da Sergio Mattarella. L’ex capo della BCE non prorogherà il sistema di prepensionamento che ha concesso a migliaia di persone di lasciare il lavoro prima dei termini previsti dalla Legge Fornero.

Mario Draghi, cosa vuole fare con Quota 100

Quota 100 dovrebbe scadere il 31 dicembre 2021, così come stabilito dal premier Conte. La misura caldeggiata a lungo da Matteo Salvini e poi trasformata in legge nel 2018 andrà in soffitta. Certezze al momento non ce ne sono. Ma gli orientamenti sono chiari. Draghi recepirà le indicazioni delle istituzioni Ue. La Commissione chiede da tempo al nostro Paese di rivedere l’intero sistema pensionistico e di adeguarlo agli standard comunitari. Il costo economico delle pensioni graverebbe troppo sul bilancio e sul debito nazionale.

La revisione dei requisiti di accesso alla pensione è stata posta come condizione per l’accesso ai fondi del Recovery Fund. Grazie a quota 100, de resto, stando ai calcoli della Cgil, sono stati 268mila gli anticipi pensionistici. A fine anno, la proiezione porta a 377mila (con una spesa di 14 miliardi rispetto ai 21 stanziati). L’adesione a quota 100 pensioni sarà dunque al di sotto del milione di uscite anticipate dal lavoro che si prevedevano quando questa misura venne varata.

I precedenti

La contrarietà di Draghi al prepensionamento del resto era emersa già da alcune opinioni espresse dall’ex capo della Bce. Quando infatti era governatore della Banca d’Italia, Draghi aveva già esternato il suo disappunto per le misure di pensionamento anticipato. Secondo il nuovo premier, se si vuole garantire agli anziani un buon tenore di vita è indispensabile allungare l’età lavorativa. Solo così si potrà ammortizzare il costo delle pensioni in una popolazione in crisi demografica e allinearsi agli standard europei. L’ex ministro Elsa Fornero, ai microfoni di Rai News 24, ha ricordato che fu proprio Draghi, con una lettera inviata a Monti nel 2011, a chiedere che venisse attuata la riforma pensionistica. La misura, detta appunto legge Fornero, portava ad un innalzamento dell’età pensionabile.

Arriverà quota 102?

Tra le ipotesi al vaglio del premier ci sarebbe la sostituzione del sistema quota 100 con il sistema quota 102. Significa che a partire dal 2022 la nuova misura dovrebbe prevedere un’età anagrafica di 64 anni accompagnata da 38 anni di contribuzione. Chi sceglie di andare in pensione anticipatamente con questa misura dovrebbe accettare un ricalcolo completamente contributivo della pensione. Il computo con sistema contributivo può portare a una riduzione dell’assegno anche del 20-30%. Alla quota 102 si potrebbe accompagnare un super bonus contributivo: chi vorrà potrà lavorare fino a 71 anni con il consenso del datore di lavoro.

Leggi anche: Cosa intende fare Mario Draghi con reddito di cittadinanza e patrimoniale

Ti potrebbe interessare

Torna in alto