Raffiche di mitra contro i carabinieri, è la vendetta del boss latitante

Napoli. Ci sarebbe un boss della Vanella Grassi, da anni latitante, dietro la sventagliata di mitra che ieri ha colpito la facciata esterna della Caserma dei Carabinieri di via del Macello, a Secondigliano. L’uomo, che semina da tre anni il terrore nel quartiere e riesce a far girare soldi agli affiliati e a tenere la cassa del racket, ha “perso” ieri i due figli che gli sono stati sottratti dal Tribunale dei minori di Napoli, su richiesta della Procura dei Colli Aminei.

A confermare questo scenario alcune intercettazioni di pochi giorni fa in possesso delle forze dell’ordine. “Dobbiamo pompare, dobbiamo pompare…“, dice un uomo dalla voce rauca e arrabbiata ad una donna. “Portami i fucili, devo avere i fucili pronti!” ribadisce.

Così come riporta il Mattino, due giorni fa sono stati i carabinieri ad entrare in casa della moglie del boss per portare via i bambini. Un provvedimento adottato a tutela degli stessi minori, di fronte al fatto che la donna ha incontrato il marito anche durante la sua latitanza, e in relazione a una sua parentela con un pentito. Una misura di precauzione temporanea.

I bambini attualmente sono in un luogo protetto, fuori regione. Non possono incontrare la mamma. La donna ha un’unica via per riabbracciare i suoi due figli: deve aderire al programma di protezione, troncando i ponti con il marito latitante e mettendosi al riparo anche rispetto alle possibili vendette trasversali.

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