Resta in carcere Antonio Pacheco Amaral de Oliveira, il 24enne accusato di essere uno dei rapitori del 15enne sequestrato lunedì mattina a San Giorgio a Cremano, nel Napoletano, e rilasciato dopo alcune ore. Il giudice per le indagini preliminari, Fabrizia Fiore, ha convalidato il fermo e disposto per lui la custodia cautelare in carcere. L’accusa è di sequestro di persona a scopo estorsivo, aggravato dal metodo mafioso. Il giovane è detenuto nel carcere di Secondigliano.
Rapimento a San Giorgio a Cremano, resta in carcere il 24enne fermato
Le fasi finali del sequestro sono state immortalate da una telecamera di sorveglianza: nelle immagini si vede il 15enne trascinato per il collo verso un’auto bianca. De Oliveira, ex dipendente del padre del ragazzo, secondo gli investigatori potrebbe aver fatto da tramite per il gruppo di rapitori. Al momento non avrebbe fornito indicazioni sui complici. Le indagini si concentrano sulla criminalità organizzata di Barra.

Durante l’udienza di convalida, il 24enne, assistito dall’avvocato Angelo Rapicano, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli – coordinati dalla Procura e dal pm Henry John Woodcock – lo hanno individuato circa mezz’ora dopo il rilascio del ragazzo, avvenuto nei pressi di un’area di servizio a Licola. Al momento dell’arresto aveva con sé il telefono usato per contattare la famiglia della vittima e chiedere un riscatto di un milione e mezzo di euro. Sarebbe stato lo stesso de Oliveira a indicare l’abitazione di Barra dove il 15enne era stato tenuto dopo il sequestro, avvenuto in via Margherita di Savoia, e il successivo cambio di auto per depistare le indagini.