Salvatore Maisto, il giovane giuglianese, classe ‘99, condannato per la rapina alla Banca Capasso di Sant’Arpino, è stato scarcerato. Il Tribunale di Sorveglianza di Campobasso ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, concedendo al ragazzo l’affidamento in prova al servizio sociale. Maisto sconterà la pena residua lavorando in un’azienda di Sant’Antimo.
Scarcerato Salvatore Maisto: il giovane giuglianese sconterà la pena ai servizi sociali
Una decisione che arriva dopo un percorso giudiziario complesso. Il giovane, infatti, aveva inizialmente beneficiato degli arresti domiciliari, ma era poi finito in carcere per evasione e per un furto commesso a Roma.
L’arresto di Maisto risale a un’indagine della Procura di Napoli Nord, diretta dal Pubblico Ministero Cesare Sirignano, che permise di ricostruire la dinamica della rapina avvenuta a Sant’Arpino.
Quel giorno, un uomo fece irruzione nella filiale della Banca Capasso con il volto parzialmente coperto da un cappellino e una mascherina chirurgica. Dopo aver abbattuto la barriera in vetro temperato che separava l’area clienti dal box degli impiegati, colpì uno di loro con un pugno al volto, minacciandolo di morte.
Terrorizzato, il dipendente attivò il comando per aprire la porta antirapina, permettendo l’ingresso di altri due complici. I rapinatori riuscirono così a sottrarre 4.200 euro dalle casse, per poi darsi alla fuga.
Le indagini della Polizia di Stato di Aversa furono decisive: grazie alle immagini della videosorveglianza e alla comparazione delle impronte lasciate sul vetro divelto, gli inquirenti riuscirono a identificare uno dei responsabili. Maisto era già noto alle forze dell’ordine, essendo stato arrestato il 26 marzo 2022 per un tentato furto al centro di smistamento postale di Peschiera Borromeo, in provincia di Milano.
Dalla condanna alla scarcerazione
Dopo l’arresto, Maisto fu sottoposto agli arresti domiciliari, ma la sua successiva evasione e un furto commesso a Roma lo portarono al carcere di Isernia per scontare la pena. Ora, grazie alla decisione del Tribunale di Sorveglianza di Campobasso, potrà proseguire il suo percorso di riabilitazione con un lavoro a Sant’Antimo.