“Mamma mia che mostro… questo vale 100 patate (100mila euro)…”. Sono le parole dei rapinatori di Neres dopo il colpo che gli ha fruttato un orologio Patek Philippe modello 5164-R.
I tre malviventi, arrestati questa mattina, vengono intercettati già dopo il colpo messo a segno ai danni del calciatore subito dopo il suo arrivo a Napoli. I tre di erano appena disfatti degli indumenti (due sono anche senza scarpe) utilizzati per la rapina, con la complicità del padre di uno di loro, dipendente dell’Asia, l’azienda che si occupa di rifiuti. Grazie anche alle immagini di videosorveglianza i militari dell’arma hanno ricostruito la rapina.
I malviventi avrebbero raggiunto il minivan sul quale viaggiava il calciatore, al termine di una partita di calcio (contro il Parma) durante il tragitto di rientro in un albergo del capoluogo. Mentre Neres si trovava bloccato nel traffico hanno infranto il vetro del finestrino posteriore di tale mezzo, facendosi consegnare, sotto la minaccia di un’arma, il prezioso, per poi darsi alla fuga.
Dalle intercettazioni i militari hanno ricostruito anche i ruoli dei tre balordi. Giuseppe Vitale si è assicurato che Neres fosse effettivamente a bordo del minivan. Come riporta l’Ansa, dalle loro conversazioni si comprende anche chiaramente che la banda fosse esperta di orologi di lusso e di quanto possono incassare vendendolo: “Ci siamo sistemati… 120-130 mila euro ci devono dare... prendiamo scarsi (almeno) 120mila euro”, dicono. Cuomo, in particolare, chiede ai complici di verificare se sul Patek ci siano le scritte “Tiffany & Co.” e “Geneve”, di cui si occupa Giuseppe Vecchione: ed effettivamente si tratta di un orologio il cui costo sfiora i 140mila euro.