Rapina in banca in provincia di Lecce, scarcerato giuglianese acciuffato lo scorso giugno

Raffaele Errichiello, 31enne di Giugliano, si era reso latitante nel giugno scorso perché doveva scontare 2 anni e 8 mesi di reclusione per aver commesso una rapina in banca a Tricase – Lecce, ed era destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione. Il Magistrato di Sorveglianza di Napoli, accogliendo la richiesta dell’avvocato Luigi Poziello del Foro di Napoli Nord, ha scarcerato il giovane, concedendo in via provvisoria l’affidamento in prova ai servizi sociali. Errichiello così potrà espiare la pena svolgendo attività lavorativa.

Rapina in banca in provincia di Lecce, scarcerato giuglianese

La Corte di Appello di Lecce qualche mese fa aveva dimezzato la pena da scontare, rideterminando la condanna in un anno e quattro mesi di reclusione. Errichiello era stato già scarcerato nel 2021, quando era detenuto nel carcere di Catanzaro dove stava espiando un cumulo di pene di oltre 10 anni di reclusione per aver commesso sette rapine aggravate ai danni di istituti di credito.

In quella circostanza il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro aveva concesso al giovane la misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali. Stava scontando la pena lavorando presso una pasticceria finché non è sopraggiunta una nuova sentenza di condanna per la rapina commessa in Puglia nel 2014, a seguito della quale si era sottratto all’ordine di carcerazione rendendosi irreperibile, prima di essere poi acciuffato a Villaricca il 18 giugno scorso.

La prima rapina nel 2010

Aveva iniziato la propria “carriera” criminale nel 2010, quando da minorenne aveva commesso diverse rapine aggravate. Venne scarcerato, ma nell’aprile del 2011 commise una nuova rapina ad Incisa Val D’Arno, di nuovo in provincia di Firenze.

Per le 5 rapine, a seguito di riconoscimento del vincolo della continuazione da parte del GIP del Tribunale per i minorenni di Firenze, venne condannato ad anni 5 e mesi 5 di reclusione, riuscendo ad ottenere anche gli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Poi nel 2014 una nuova rapina, questa volta a Misano Adriatico, nel marzo dello stesso anno.

Sempre nel marzo 2014, una nuova rapina, l’ultima, questa volta nel leccese, la stessa per la quale doveva scontare una pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione. Adesso per lui, si aprono le porte del carcere grazie all’istanza presentata dal suo avvocato al Tribunale di Sorveglianza di Napoli che gli permetterà di scontare la pena lavorando.

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