Razzo cinese fotografato nei cieli di Roma: quando è prevista la caduta. Le conseguenze

È ormai visibile a occhio nudo ed è stato fotografato nel cielo di Roma il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B. A catturarne le immagini, all’alba di sabato 8 maggio, è stato l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. “L’osservazione era possibile agilmente ad occhio nudo e l’oggetto appariva chiaramente lampeggiante, a causa della sua rotazione su sé stesso: per questo la traccia registrata nella fotografia mostra una fitta serie di tratti luminosi”, ha dichiarato Masi. Il giorno precedente lo stesso astrofisico aveva fotografato lo stadio del razzo utilizzando il telescopio.

Quando è previsto il rientro del razzo cinese

L’arrivo è previsto alle 4,52 di domenica 9 maggio, con un margine di incertezza di 6 ore. Gli esperti della Protezione Civile sono ancora preoccupati perchè al momento non ancora possibile tracciare con precisione il percorso del razzo.

La Protezione civile ha fornito alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione nella ipotesi (che è bene ricordare è assai remota, ndr) che alcuni frammenti possano raggiungere la terra:

  • È poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti: la Protezione civile consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate.
  • I frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici.
  • All’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti.
  • È poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto; alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. In linea generale, a chiunque avvistasse un frammento, è consigliato di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.

Le conseguenze

Le autorità cinesi, ovviamente, hanno assicurato che il rischio di danni sulla Terra «è estremamente basso» e che eventuali detriti dovrebbero comunque finire nell’oceano: «La gran parte dei componenti saranno distrutti dall’ablazione durante il rientro nell’atmosfera, solo una piccolissima porzione potrebbe cadere sulla Terra, potenzialmente su aree lontane dalle attività umane o nell’oceano», ha spiegato un portavoce del ministro degli Esteri di Pechino.

In realtà è piuttosto difficile fare previsioni attendibili, sia sulle conseguenze dell’impatto con l’atmosfera, sia sull’esatto momento in cui questo impatto avverrà.

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